Pescara. E’ stato inaugurato ieri pomeriggio con quella che il sindaco Alessandrini ha definito “una vera e propria festa di integrazione”, il mercatino etnico nel tunnel della stazione ferroviaria.
Il Mercato Etnico e dell’Integrazione – questo il nome integrale, è stato aperto dal primo cittadino, affiancato dall’ambasciatore senegalese Mamadou Saliou Diouf, dal console per l’Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna Tullio Galluzzi, dal vescovo della Diocesi di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, dall’imam della comunità senegalese Faye Dame, dai rappresentanti dell’esecutivo e della maggioranza, e da svariate associazioni e sigle in sinergia con le quali nasce la manifestazione: Cgil Pescara, Alis, l’Associazione Dei Lavoratori Immigrati Senegalesi Fondazione Caritas, Arci, On the Road, Anpi, Movimentazioni, Pepe Collettivo, Rete Oltre il Ponte, Artisti per il Matta.
Dopo i saluti delle autorità presenti si è proceduto ad un simbolico taglio del nastro e a seguire la visita all’interno della struttura che comincerà le operazioni di vendita nei prossimi giorni, definite le procedure di consegna degli spazi a tutti gli assegnatari, alcuni dei quali sono al momento fuori città. La festa è stata accompagnata dalle note del cantante senegalese Pap Kan e dalla band Kinky People, Bob Marley Tribute. Uno speciale ringraziamento a Coché Tome, street artist senegalese che ha lavorato a Pescara quale volontario di un progetto di Servizio di Volontariato Europeo Ersamus + ed è diventato uno degli esempi diretti dell’accoglienza e dell’integrazione culturale.
LA CONTESTAZIONE: NEGOZI CHIUSI E LUCI SPENTE
In contemporanea, però alcuni esercenti del centro hanno chiuso per 15 minuti e spento le luci in segno di protesta, come anticipato sabato dal Comitato #NoMercatoEtnico e da alcuni esponenti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che congiuntamente hanno affermato: “L’apertura del mercato fintamente etnico sotto il tunnel ferroviario rappresenta una pagina luttuosa per la storia di Pescara, la morte della legalità stessa”.
“Ai contrarianti di oggi”, ha replicato il sindaco Alessandrini, “voglio dire di non avere paura e che la convivenza pacifica, sotto il grande cielo della umanità e della legge, non deve essere oggetto di strumentalizzazioni, ma il punto da cui ripartire per una comunità migliore, coesa e unita”.