Montesilvano. Dopo il servizio realizzato all’aeroporto d’Abruzzo (in foto), i tassisti pescaresi finiscono ancora una volta nel mirino di Striscia la Notizia. Ma stavolta l’associazione Tassisti di Pescara minaccia conseguenze legali e parla di “trappolone”.
E’ Salvatore Lovaglio, presidente dell’associazione che rappresenta la categoria, a denunciare l’episodio che ha visto protagonisti gli inviati del tg satirico di Canale 5, annunciando che “i tassisti di Pescara valuteranno ogni possibile iniziativa di tutela della nostra immagine e del nostro lavoro nei confronti del trappolone teso dalla trasmissione televisiva ‘Striscia la Notizia ai danni di un nostro associato, attirato a Montesilvano con una telefonata falsa ed erroneamente multato”.
“Martedì scorso, 7 maggio, alle 10.50 in punto– racconta Lovaglio – “un nostro tassista in servizio a Pescara, nell’orario di lavoro, ha ricevuto una richiesta di trasporto da un utente di Montesilvano che ha chiesto di essere prelevato al proprio domicilio. Parliamo di un servizio assolutamente regolare, previsto, sancito e consacrato persino da una sentenza della Corte di Cassazione, la numero 22296 del 2010, la quale ha definitivamente stabilito che ‘il tassista può prelevare il cliente fuori dal Comune che gli ha rilasciato la licenza, purchè il tassametro scatti sin dalla partenza del mezzo, dunque non può essere gratuito il viaggio per prelevare il cliente, e purchè ci sia l’esclusività del mezzo’. Ebbene, il tassista di Pescara ha raggiunto l’indirizzo fornitogli telefonicamente dal cliente a Montesilvano, dove ha però scoperto di essere vittima di una vergognosa trappola, se non addirittura di una truffa: ovviamente il cliente che aveva chiamato il taxi non esisteva, e ad aspettare il mezzo, il cui tassametro, regolarmente attivato, registrava già la spesa di circa 8 euro, ovvero il tragitto da Pescara a Montesilvano, c’erano invece una troupe di Striscia la Notizia, i tassisti di Montesilvano sul piede di guerra e una pattuglia della Polizia municipale di Montesilvano che, evidentemente ignara della sentenza della Corte di Cassazione, ha pure multato il nostro tassista infliggendogli una ingiusta sanzione di 85 euro per aver esercitato al di fuori del proprio territorio di competenza”.
“Diversi ora i percorsi che andremo a intraprendere a tutela del tassista pescarese messo ingiustificatamente alla berlina a discapito, peraltro, dell’intera categoria: innanzitutto – spiega Lovaglio – impugneremo la sanzione dimostrando l’erroneità dell’azione intrapresa dalla Polizia municipale perché la legge consente al tassista di prelevare un cliente fuori dal comune che gli ha rilasciato la licenza. Tradotto: se da Milano chiamo un tassista di Roma affinché mi venga a prendere a casa in Lombardia per andare a Roma, sono affari miei, evidentemente pagherò mille euro per il servizio, ma il servizio è legittimo e consentito, dunque non sanzionabile. Nel frattempo valuteremo con i nostri legali come agire nei confronti del falso scoop di Striscia la Notizia, trasmissione già finita nel mirino della giustizia per analoghi episodi di servizi giornalistici montati ad hoc e senza il presupposto della ‘notiziabilità’ “.
“Vogliamo capire chi ci sia dietro a un servizio chiaramente commissionato da altri, e vogliamo capire quale sia l’interesse della trasmissione a danneggiare la nostra categoria, peraltro favorendo anche un clima di tensione tra colleghi e mettendo a repentaglio l’incolumità del tassista pescarese, che ha perso un’ora di lavoro, si è visto cadere sulla testa una sanzione immeritata, e ora dovrà subire la gogna mediatica, immeritata e immotivata, di una trasmissione televisiva nata teoricamente per difendere i diritti dei cittadini, ma che, nel nostro caso, danneggia una categoria di lavoratori”, conclude il rappresentante dei tassisti pescaresi.