Pescara. Nonostante la frenata del Comune sul taglio dei 58 alberi, parte la petizione popolare contro il progetto di riqualificazione di via Pantini, ai margini della pineta dannunziana.
Un gruppo di associazioni civiche e ambientaliste di Pescara hanno lanciato sul sito Change.org una petizione – che ha già raccolto 500 firme – per chiedere “una moratoria su certe opere, presunte strategiche, e di dare invece sostanza alla gestione della Riserva Dannunziana”, chiedendo inoltre all’amministrazione comunale di “essere invitati in commessione per conoscere il progetto e per esprimere la nostra opinione come portatori di interessi diffusi”.
Nel pomeriggio di domenica 25 aprile, una rappresentanza delle associazioni firmatarie ha svolto una breve ricognizione lungo via Pantini, nel tratto interessato dalla presunta realizzazione del tracciato finale del cosiddetto Pendolo, “asse viario automobilistico che viene dal Ponte delle Libertà (in futuro dall’Ospedale), attraversa tutto il quartiere ovest della città, in particolare la zona di Rancitelli, la zona di San Donato, l’area del tribunale e dell’università per poi concludere la sua corsa di circonvallazione interna urbana dietro la Riserva Dannunziana, in coincidenza, appunto, con via Pantini”.
I presenti hanno avuto modo di apprezzare, come riporta una nota, “l’attuale bellezza dei luoghi interni alla Riserva Dannunziana, come recitano i cartelli perimetrali, dove spiccano grandi Roverelle e monumentali Pini d’Aleppo e altre specie con diversi esemplari di significative proporzioni. Si Tratta di un popolamento forestale posto a bordo dell’area protetta, a testimoniarne l’importanza naturalistica oltre che paesaggistica dell’intera zona, e l’attuale conformazione dell’asse viario ne costituisce quasi un filtro naturale verso l’esterno”.
“Noi siamo convinti che su quest’opera si debba contestualmente inserire nel più ampio comparto del verde urbano presente a sud di Pescara, e su di essa si debba aprire un costruttivo confronto, stabilendo intanto una sorta di moratoria sul progetto in essere (come anche sull’intero Pendolo)”, prosegue la nota, “Questo perché maturi una visione condivisa con la cittadinanza del futuro dell’intera area, ad oggi carente, collegando la riflessione al tema della sostenibilità ambientale delle opere che si vanno realizzando, al concetto di “bene comune” e di primario interesse della collettività”.
“Si sa poco dell’opera viaria, se non quello che trapela dagli organi d’informazione e cioè che in questo tratto finale è previsto l’abbattimento di un alto numero di piante, 60, per fare spazio alla strada. La strada, quindi, con la sua funzione trasportistica che prevale sul territorio attraversato”, concludono critiche le associazioni.
