Il gup del tribunale di Pescara ha rinviato a giudizio i 13 dipendenti accusati, a vario titolo, di assenteismo, truffa, falso e peculato d’uso: Paride Chiulli, Graziano Di Tillio Biagio, Simone Di Silvio, Angelo Di Pietrantonio, Giancarmine Di Ciccio, Francesco Angeloni, Romina Nazari, Roberto Micucci, Angelo Bucci, Gianluca Pretara, Alberto Malito, Paolo D’Onofrio e Pietro Zallocco.
Gli imputati dovranno comparire davanti al Tribunale collegiale, il 3 febbraio prossimo, per la prima udienza del processo. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Papalia, risale al maggio del 2017 e ha fatto emergere alcune presunte condotte illecite tenute dagli imputati che – a giudizio della Procura – avrebbero “ripetutamente attestato il falso omettendo di registrare, mediante l’apposito lettore marcatempo o badge, i propri allontanamenti dalla sede di lavoro, non effettuati per lo svolgimento di attività di servizio o comunque utilizzati per finalità ricreative e/o relazioni meramente personali, in periodi di tempo intermedi fra la registrazione dell’orario di ingresso e quello di uscita”.
Ad alcuni imputati è stato contestato anche l’indebito utilizzo dell’auto di servizio. Gli investigatori hanno fatto ricorso a servizi di osservazione e pedinamento e all’installazione di telecamere sul luogo di lavoro.