Pescara, fino a 162 morti da inquinamento in un anno

Pescara. A Pescara nel 2015 tra 52 e 162 morti premature evitabili sono state causate dall’esposizione all’inquinamento da polveri ultrafini PM2,5 e biossido d’azoto. La città si colloca al 149esimo posto su 858 centri urbani europei di 30 paesi per i livelli delle prime e al 241esimo posto per il secondo contaminante.

L’Aquila, l’altra città abruzzese valutata nello studio, si colloca invece tra le città meno inquinate, al 660esimo, posto per le polveri e tra quelle meno colpite in assoluto per il biossido d’azoto (826esimo posto). Nonostante questo anche a L’Aquila si sarebbero potute evitare fino a 46 morti premature con livelli di inquinamento più bassi.

A sostenerlo lo studio “Premature mortality due to air pollution in European cities: a health impact assessment” comparso pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista medica The Lancet Planetary Health da un nutrito gruppo di ricercatori di diversi enti di ricerca di varie nazionalità.

“La ricerca – osserva Augusto De Sanctis, del Forum H2O che ha più volte sollevato il caso dell’impatto dell’inquinamento dell’aria sulla salute – ha preso in considerazione il livello di concentrazione media annua dei due inquinanti calcolando di quanto sarebbe cambiata la mortalità osservata se invece del livello di concentrazione raggiunto si fossero rispettate o le soglie suggerite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità o il livello minimo di concentrazione riscontrato nella città con la migliore qualità dell’aria in Europa, il miglior obiettivo potenzialmente raggiungibile. Nel primo caso a Pescara avremmo evitato 52 morti premature, tutte causate dall’esposizione alle polveri; nel secondo caso avremmo evitato 107 morti per le polveri e 55 per il biossido d’azoto per un totale di 162 decessi evitati”.

“A L’Aquila la situazione è stata molto migliore ma comunque sono state stimate 7 morti premature nel primo scenario, tutte per le polveri, mentre per lo scenario più virtuoso le morti in eccesso salgono a 32 per le polveri e 14 per il biossido d’azoto”, conclude De Sanctis.

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