Pescara. “Il 2021 sarà senza dubbio l’anno in cui tanti spazi straordinari di Pescara riacquisteranno nuova vita. E un ruolo di punta sarà giocato dall’ex Fea, destinato a diventare un Polo culturale di arte contemporanea, incastonato nel cuore centrale della città, di fronte al mare, uno spazio che diventerà uno dei luoghi più attrattivi e prestigiosi di tutta la regione Abruzzo”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri al termine di un sopralluogo ricognitivo nell’area dell’ex Fea realizzato questa mattina, area dove oggi sono cominciate le operazioni di pulizia.
Per lo spazio di 4500 metri quadrati sulla riviera nord, come deciso anche dal Consiglio comunale di Pescara, la proposta progettuale prevede la trasformazione dell’intero complesso in un Polo Museale Integrato: gli storici fabbricati originari, ossia l’ex Stazione Passeggeri e la Casetta Officina sul lato est, saranno ristrutturati mantenendo la sagoma e le superfici, destinati a ospitare il ‘Luogo d’Arte’. Sarà realizzato un nuovo fabbricato, recuperando le volumetrie esistenti degli altri fabbricati sul lato ovest, che avrà la destinazione di Museo d’Arte Contemporanea al piano terra e al piano rialzato, mentre al primo piano saranno dislocati uffici privati e gli uffici per la gestione del complesso museale. Lo spazio centrale sarà lasciato libero e strutturato con un giardino per l’esposizione di opere d’arte al fine di accompagnare idealmente il visitatore in un percorso culturale che, dal lungomare, attraversando il primo Luogo d’Arte e percorrendo il giardino tematico, giungerà all’attrattore principale, ovvero il Museo, allestito nel nuovo edificio.
“Non basta – ha aggiunto il Presidente Sospiri – perché nella struttura troverà spazio anche un’area per le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio e il punto ristoro-roof garden. L’ex Fea, che rientra tra le proprietà della Regione Abruzzo, si candida a divenire dunque essa stessa un luogo dell’eccellenza territoriale, di grande attrattività, superando un gap che ci portiamo dietro da trent’anni e divenendo motore di rilancio culturale”.