Pescara. Un’intera famiglia in manette: a loro carico reati di ogni genere, spaccio, furto aggravato e, soprattutto, l’estorsione consumata ai danni di alcuni negozianti con l’uso sprezzante della violenza a scopo intimidatorio.
Al termine di una vasta e complessa indagine di polizia giudiziaria, i Finanzieri della Compagnia di Pescara hanno eseguito, nella giornata di ieri, cinque ordinanze di custodia cautelare da scontare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Pescara nei confronti di un consolidato sodalizio criminale pescarese.
In manette Michele Rossoni, imprenditore edile 59enne, finito anche tra i sospettati per l’omicidio di Italo Ceci (il “pentito” della banda Battestini) per la somiglianza con l’identikit fornito da testimoni; insieme a lui i 3 figli: Cristian, 37 anni, Virginio, 33 anni, e Richard, 32. A loro, con l’aggravante della recidiva specifica infraquinquennale, si aggiunge il 43enne Giovanni Di Blasio. A loro carico, a vario titolo, i reati di estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato e lesioni personali.
L’attività delle fiamme gialle è scaturita dalle segnalazioni di alcuni commercianti che, a novembre del 2017, hanno denunciato le continue vessazioni e richieste di denaro che erano costretti a sopportare, nonché le minacce di gravi danni, in taluni casi poi subiti, ad opera degli indagati.
I cinque arrestati sono tutti accomunati da precedenti per reati connessi agli stupefacenti e contro il patrimonio ed ovviamente in grado di incutere timore nelle loro vittime.La violenza e il terrore trasmesso, infatti, ha portato alcuni dei commercianti vessati a non formalizzare con una regolare denuncia quanto riferito, ma le loro segnalazioni hanno comunque fatto parrire le indagini che, sotto la direzione del Sostituto Procuratore Andrea Papalia, hanno portato ad accertare la responsabilità dei cinque soggetti.
L’azione dei Finanzieri, che nel corso delle indagini si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche, ha ricostruito l’intero quadro, composto da una serie di estorsione ai danni di inermi cittadini e commercianti della città. In uno di questi casi, il gruppo criminale, quando il dipendente di un negozio si è rifiutato di pagare l’ingiusta pretesa in denaro, non ha esitavto ad aggredire fisicamente il malcapitato davanti ai clienti, spaccandogli il setto nasale.
In un altro caso, un soggetto di Pescara che aveva contratto un debito di droga con i Rossoni, è stato costretto con gli stessi metodi a restituire il corrispettivo in denaro con cadenza mensile. Tuttavia, una volta restituita la somma, il gruppo criminale ha continuato a esigere da lui denaro senza alcun titolo, dal 2013 fino a novembre del 2017, mese nel quale lo sfortunato soggetto, che nel frattempo aveva subito un danno economico stimato intorno ai 30mila euro, ha trovato il coraggio di denunciare il fatto alle Autorità. Nemmeno la denuncia ha messo fine alle minacc: al contrario, il malcapitato, che nel frattempo aveva cambiato il domicilio, è stato raggiunto da diversi messaggi minatori sul telefono e sui social network.
Ma nell’ambito delle indagini, i 5 sono finiti al centro di diverse azioni di monitoraggio e, nel corso di un servizio di pedinamento e appostamento, i finanzieri hanno anche arrestato in flagrante Michele Rossoni, Christian Rossoni e Giovanni Di Blasio per furto con scasso. Era il pomeriggio del 27 gennaio scorso quando sono entrati in una casa sita nella campagna di Francavilla al Mare per trafugare del materiale. I tre malviventi, però, sono stati arrestati dalle pattuglie giunte in rinforzo a quella appostata, bloccandoli sulla strada della fuga.