Resta il giallo sull’omicidio di Alessandro Neri, il 29enne di Spoltore, in provincia di Pescara, ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto dopo tre giorni di ricerche in un canale alla periferia Sud di Pescara.
Elementi importanti per ricostruire i fatti, comunque, sono emersi dall’autopsia sul corpo del giovane.
L’esame ha chiarito diversi aspetti, sui quali però vige il più stretto riserbo degli investigatori. Attesa anche per conoscere gli esiti dell’analisi dei tabulati telefonici sul cellulare del giovane e delle ultime persone con cui è entrato in contatto.
L’autopsia di oggi è stata eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio; vi ha preso parte anche un ufficiale dei carabinieri del Ris di Roma, esperto di balistica. Dall’esame autoptico i militari si aspettavano di sapere, oltre ai tempi della morte, anche da quale distanza è stato esploso l’unico colpo che, apparentemente, avrebbe ucciso il 29enne. La distanza, infatti, potrebbe rivelare il tipo di luogo in cui si è consumato il delitto, magari un’auto o un ambiente piccolo. Aspetti che in parte sarebbero stati chiariti dall’accertamento.
Oltre all’autopsia, importanti per l’attività investigativa anche i tabulati telefonici. Il telefono, che ha consentito di individuare la zona e poi di trovare il corpo con l’intervento dei cani molecolari, è stato acceso fino a lunedì sera, prima di spegnersi. Nel corso di una perquisizione nell’abitazione di Neri, i carabinieri hanno acquisito vario materiale, tra cui computer e vecchi telefoni.
Gli investigatori hanno anche ascoltato più volte i familiari del ragazzo, che hanno fornito indicazioni utili alle indagini. Proseguono gli accertamenti sulla macchina del 29enne, trovata mercoledì mattina nel centro di Pescara.
Le indagini vanno avanti senza sosta e, al momento, nessuna pista è esclusa.
Gli inquirenti stanno raccogliendo il materiale e le informazioni disponibili, mentre l’autopsia consentirà di formulare ipotesi più concrete.
Dolore e commozione in via Londra, a Spoltore, dove vive la famiglia Neri. Sul cancello della villetta è stato affisso un cartello con la scritta “Questa è casa di Ale!”.