Lavori di riqualificazione in corso nella Riserva naturale della ‘Pineta Dannunziana’ di Pescara, nell’ambito di “Greenways dannunziane”, progetto con cui a febbraio il Comune ha partecipato all’Avviso Pubblico Regionale POR FESR Abruzzo 2014-2020, Asse VI, Tutela e valorizzazione delle risorse naturali e culturali, per rendere la riserva più accessibile, in particolare ai disabili.
Un progetto approvato il 3 maggio 2017 e appaltato a Ipomagi Srl di Roma, con interventi per 315.000 euro da completare in 120 giorni.
“Il nostro polmone verde non è un parco, ma come Riserva – spiega l’assessore comunale alla Riserva Paola Marchegiani – ha zone sempre vietate al pubblico, per far sì che le specie che ospita possano conservarsi e continuare a crescere. Abbiamo visto ricrescere di recente il giglio bianco. La riqualificazione sarà condivisa con studiosi e ambientalisti per interventi di manutenzione non distruttiva dell’ecosistema ambientale che è nostro dovere tutelare”.
“I lavori in corso”, aggiunge Marchegiani, “serviranno a rendere maggiormente fruibili le aree aperte. I lavori sono già partiti dal comparto 2 per proseguire al 4 e agli altri comparti, dove si provvederà anche a manutenzione e ripristino delle panchine e delle fontanelle e dei servizi igienici, che proprio in vista di questi lavori abbiamo temporaneamente sostituito con bagni chimici. La parola chiave di tutto il progetto è inclusività nel senso sia logistico sia sociale.
La Riserva viene inclusa negli itinerari cicloturistici della regione e dei circuiti nazionali, inclusiva lo diventerà di più anche dal punto di vista umano e sociale, perché abbiamo dedicato particolare attenzione all’abbattimento di ogni tipo di barriera per l’inclusione di soggetti con disabilità”.
L’architetto Piero Pandolfi, progettista, aggiunge che “secondo gli attuali canoni di fruizione delle riserve integrali, si interviene per non nuocere all’ecosistema; in questo senso abbiamo pensato di organizzare il lavoro su quattro percorsi che sono un percorso protetto, un percorso di salute podistico, un percorso ciclabile e un percorso naturalistico”
“Sono qui per testimoniare sostegno al Comune in questa azione di riqualificazione della Riserva, sono convinto che questo sia il migliore biglietto da visita che Pescara può dare a chi entra da sud a questa città – aggiunge Gianni Melilla, promotore della legge di istituzione della Riserva dannunziana – Quando abbiamo deciso di tutelare l’allora Pineta è stato perché era l’ultimo lembo di 36 ettari di una enorme macchia mediterranea che un tempo si sviluppava per decine di chilometri lungo la costa.
Ce ne rimanevano 36 ettari, preda di un’aggressione sistematica: c’erano discariche abusive, costruzioni faraoniche, degrado e prostituzione a tutti i livelli tutto il giorno e c’erano i bisonti della strada che entravano in pineta, calpestando questo sedime su cui passava prima la Nazionale Adriatica. Con Allora abbiamo salvato questi 36 ettari con una legge regionale che ha posto dei limiti, dei vincoli che sono e restano sacrosanti. Non solo non mi pento, ma lo rifarei migliaia di volte: salvammo l’ultimo lembo della nostra macchia mediterranea, insieme ad un altro progetto che era quello di recuperare l’Aurum, qui vicino che era un rudere. Insieme alla riserva abbiamo trovato i fondi per ristrutturarlo e riconsegnarlo alla città, com’è accaduto”