A fare ricorso ai giudici di Piazza Cavour contro la sentenza della Corte di Assise d’Appello dell’Aquila che, aveva condannato l’imputato al carcere a vita confermando il verdetto emesso in primo grado, sono stati i difensori di Giancaterino, gli avvocati Tiziana Cacciatore e Melania Navelli.
Nel rigettare il ricorso, la Suprema Corte ha dunque confermato la pena detentiva e anche il risarcimento del danno alle parti civili: 170 mila euro alla sorella della vittima, Pasqualina Giammarino, e 100 mila euro ciascuno ai due nipoti dell’ex maresciallo. I tre sono rappresentati dall’avvocato Federico Squartecchia. Ad occuparsi delle indagini sono stati i carabinieri della Compagnia di Penne, che subito dopo il delitto rintracciarono rapidamente ed arrestarono Giancaterino, e del Nucleo investigativo di Pescara. Il 40enne dovra’ scontare l’ergastolo per omicidio volontario con l’aggravante della crudelta’ e incendio doloso