Pescara. Strade con lo stesso nome a Pescara, Montesilvano e Spoltore: sorge il problema della coesistenza con la nascita della Nuova Pescara.
E’ uno dei temi in discussione al tavolo dell’Ufficio di Fusione, con agitazione per le conseguenti ripercussioni sulla vita quotidiana degli abitanti. “Tra le tante difficoltà di questa fusione, questa sembrerebbe sciocca, in realtà quando di recente si è riunito il tavolo sono sorte ipotesi di difficile soluzione”, afferma Ottavio De Martinis, sindaco di Montesilvano, attualmente anche presidente della Provincia di Pescara, da sempre poco favorevole alla fusione dei comuni.
Anche se “la toponomastica è l’ultimo dei problemi – dice – è una questione che va risolta. Via Roma, ad esempio, si trova nelle tre città, ne lasciamo solo una, eliminando le altre due, e dove la lasciamo? Oppure avremo tre Via Roma, ‘via Roma Municipio 1’, ‘via Roma Municipio 2’, ‘via Roma Municipio 3’? L’ideale sarebbe creare i presupposti perché ce ne fosse una sola, ma che succede, prevarrebbe Pescara perché è la città più grande e cambiamo il nome alle altre due?”.
Oltre al fatto che il cambio del nome prevedrebbe necessariamente la sostituzione dell’indirizzo su carte d’identità, patenti e tanti altri documenti, con la conseguente spesa che ne conseguirebbe, De Martinis fa notare come la sostituzione andrebbe a cancellare una parte di storia: “Al di là della cancellazione, anche da un punto di vista prettamente sentimentale sarebbe un duro colpo per gli abitanti, non esisterebbero più vie dove tanta gente è nata”.
“Solo ora che ci sediamo al tavolo, ci si rende conto di quanto sia difficile questa fusione. Se qualcuno pensava che si potesse fare in un anno”, conclude il sindaco di Montesilvano, per il quale si trattava da tempo di “pura fantascienza”.