Si tratta di un intervento di messa in sicurezza di emergenza in seguito alla segnalazione del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei Carabinieri. Il sito inquinato da idrocarburi è stato rinvenuto negli anni scorsi ed era stato oggetto già in precedenza di messa in sicurezza. I nuovi lavori si sono resi necessari in seguito all’erosione del fiume che, quindi, avrebbe potuto portare l’acqua a contatto con gli idrocarburi.
La scogliera eviterà che l’acqua del Saline, in caso di esondazione o di eccessivo innalzamento del letto del fiume, possa arrivare all’interno del sito inquinato. Dopo il decespugliamento delle scarpate stradali e fluviali, invase da rovi e arbusti, vengono posizionati scogli del peso singolo tra una e tre tonnellate, provenienti da cave idonee.
«Siamo intervenuti con la massima sollecitudine dopo la segnalazione del Noe dei Carabinieri», dice il sindaco Francesco Maragno, «Nelle aree circostanti il letto del fiume Saline, purtroppo, si sono verificati spesso episodi di inquinamento da parte di persone senza scrupoli. Ultimo, in ordine di tempo, è stato il ritrovamento di quintali di rifiuti pericolosi, presumibilmente originati da un attività di demolizione edile, a ridosso dell’ex discarica di Villa Carmine, abbandonati sul ciglio stradale. Il Saline deve tornare a essere una risorsa per la nostra città e dobbiamo fare tutti gli sforzi per rendere il fiume il più pulito possibile in modo da poterlo spendere anche in termini turistici»