Montesilvano. Sono state eliminate anche le ultime due barriere architettoniche esistenti nella scuola di via Adda a Montesilvano.
Il consigliere comunale delegato alla Disabilità, Giuseppe Manganiello, ha effettuato un sopralluogo nell’edificio che ospita la scuola dell’infanzia e la primaria, insieme al presidente di Carrozzine Determinate, Claudio Ferrante.
Nei giorni scorsi l’ufficio tecnico comunale, con il dirigente Fabio Ciarallo e il geometra Marco Amadio, è riuscito a risolvere dei cavilli burocratici, permettendo il collaudo dell’ascensore nel nuovo edificio scolastico, dando così la possibilità, anche agli alunni disabili, di raggiungere l’aula magna situata al primo piano.
Inoltre, su segnalazione del presidente Ferrante sono stati abbassati i videocitofoni all’ingresso della struttura. Soddisfatta anche la dirigente scolastica Enrica Romano, che ha ringraziato il consigliere Manganiello, rinsaldando così la collaborazione esistente tra la scuola e il Comune di Montesilvano.
Prosegue spedita anche l’azione del settore tecnico verso la riqualificazione di alcune vie, in particolare il lungomare, parte di corso Umberto e via Vestina, nelle quali previsto l’abbattimento totale delle barriere architettoniche. “Siamo molto felici di dare la possibilità a tutti gli alunni con disabilità o momentaneamente infortunati di adoperare l’ascensore per accedere all’aula magna della scuola, dove spesso si svolgono convegni e lavori anche della scuola secondaria. Dopo aver aggiustato il cancello in via Olona, che impediva l’accesso alle carrozzine, abbiamo risolto anche la questione ascensore grazie ai nostri uffici tecnici – afferma il consigliere Manganiello – . Sulla questione Peba il consiglio comunale ha stanziato 55mila euro ed è stata incaricata un’equipe esperta composta da progettisti per l’abbattimento delle barriere e per una progettazione priva di ogni impedimento non solo per le carrozzine. Non possiamo considerare, infatti, barriere solo i gradini, per questo motivo da Montesilvano partirà una vera e propria rivoluzione culturale per sostenere non solo coloro che hanno una disabilità motoria, ma anche cognitiva, come nel caso dell’autismo”.