Montesilvano. Si chiama Per sempre tu (Nessuno cancellerà mai il tuo nome) la canzone per Montesilvano, scritta e cantata dal sindaco Ottavio De Martinis e dall’assessore Deborah Comardi per sostenere l’associazione Progetto Angelica Amiche per la vita.
Nel coro anche il presidente del consiglio comunale Ernesto De Vincentiis, gli assessori Alessandro Pompei e Barbara Di Giovanni e i consiglieri Adriano Tocco e Giuseppe Manganiello
La musica è stata scritta da Simone Pavone, l’arrangiamento è di Flavio De Carolis, la produzione di Francesco Beaver.
Definita “un atto d’amore per Montesilvano”, la canzone e il video pubblicato sui social del Comune, citano e mostrano i luoghi più significativi della città, dalla spiaggia, al Colle della Vecchia, alla Stella Maris.
“Oltre a rappresentare un dono d’amore per la mia città”, spiega De Martinis, “vuole essere uno strumento inoltre per raccogliere fondi per l’associazione PROGETTO ANGELICA – AMICHE PER LA VITA che si occupa di sostegno alle famiglie, in modo particolare alle future madri e ai loro piccoli. A tal proposito, nell’attesa che il Covid ci consenta di organizzare una serata musicale il cui biglietto d’ingresso verrà devoluto all’associazione, invito tutti ad aiutarla attraverso un versamento all’Iban IT95 C030 6909 6061 0000 0168 234”.
Nonostante l’iniziativa benefica, non manca la polemica politica: “Com’eri bella Montesilvano prima che ti cementificassero stuprando ogni velleità storica ed ogni spazio ed angolo verde. uesti gli unici versi possibili immaginando un testo per Montesilvano”. Ad affermarlo è Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana.
“Il sindaco e la sua giunta, invece di cantare, si rassegnassero al fatto che l’area metropolitana Pescara-Montesilvano-Spoltore per una necessità storica deve poter finalmente pianificare uno sviluppo urbanistico economico e sociale degno di questo nome. E loro dovrebbero contribuire attivamente a questo processo, non provare a rilanciare in modo trash una pseudo identità cittadina che nessuno ha intenzione di toccare, se davvero amassero il loro territorio. E facessero il mea culpa, lui Maragno e i tanti amministratori che in questi anni hanno svenduto e saccheggiato un’intero territorio in nome del dio denaro”, conclude Licheri.