Montesilvano, interessi del 400% e minacce di morte: usuraio in manette

Montesilvano. Con minacce ed intimidazioni pretendeva 220 mila euro a fronte di meno di 20 mila euro dati in prestito, ma grazie alla denuncia della vittima, un commerciante, è stato arrestato dai carabinieri, i quali hanno ricostruito l’accaduto, documentando un tasso di interesse compreso tra il 280 e il 400%.

 

In manette, a Montesilvano, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, è finito un 37enne di origini campane da tempo residente in città, Rudy Apetino, accusato di usura ed estorsione. Le indagini hanno avuto inizio a fine dicembre, quando la vittima, sfiancata dalle pressioni dell’usuraio, si è rivolta ai carabinieri. Gli accertamenti, con riscontri investigativi e bancari, hanno consentito di ricostruire l’accaduto.

Il commerciante, nel primo semestre del 2016, per fronteggiare incombenti difficoltà economiche, si era fatto prestare dall’uomo una somma inferiore a 10 mila euro. L’accordo prevedeva che ne avrebbe restituiti 16 mila, in rate mensili di quattromila euro, a partire da agosto 2016. La vittima, però, non riusciva a pagare le rate e l’usuraio, oltre a concedere in prestito un’ulteriore somma di denaro inferiore ai diecimila euro, ha preteso dal commerciante altri soldi, facendo lievitare il debito a circa 220mila euro.

Con minacce di morte ed intimidazioni, intimorendolo circa il rischio di ritorsioni da parte di persone pericolose a lui vicine, Apetino è riuscito a farsi consegnare dal commerciante ingenti somme di denaro. La vittima, inoltre, proprio per paura di eventuali ritorsioni, ha anche sottoscritto un contratto di locazione, regolarmente registrato, di un appartamento di Montesilvano in cui vivevano l’usuraio e la sua famiglia.

Poi la denuncia e le indagini dei militari della Compagnia di Montesilvano, agli ordini del capitano Vincenzo Falce. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Nicola Colantonio, è stata eseguita stamani.

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