Largo Venezuela. Questo il nome scelto dai montesilvanesi per intitolare la piazza del curvone grazie al concorso “Dai un nome alla piazza” e condiviso dalla Giunta.
«Nei mesi scorsi – ricorda il sindaco Francesco Maragno – abbiamo voluto coinvolgere i nostri concittadini per scegliere insieme un nome da dare alla piazza del curvone antistante i grandi alberghi che, da quando è stata riqualificata, è divenuta nuovo luogo di aggregazione per la città. Attraverso la pagina Facebook del Comune e tramite mail, abbiamo raccolto le proposte. Diversi i suggerimenti pervenuti, ma uno dei più interessanti, numericamente e soprattutto per il messaggio che ne scaturisce è proprio l’intitolazione al Venezuela. Abbiamo così condiviso la proposta e formalizzato la scelta con una delibera di Giunta».
Nell’atto si sottolinea che l’ambito in cui si inserisce la nuova intitolazione è circoscritto da strade e viali i cui nomi richiamano Stati esteri. Nella zona, inoltre, sono presenti molte famiglie emigrate in Venezuela, che ora vivono stabilmente nel quartiere.
«L’Abruzzo – sottolinea il primo cittadino – presenta una comunità venezuelana molto corposa. Nella nostra città, in special modo, sono moltissime le famiglie con origini venezuelane. L’indomani dalla seconda guerra mondiale, sono stati tantissimi gli italiani che sono emigrati in Venezuela. Gli italiani negli anni ‘60 costituivano la comunità straniera più numerosa del Venezuela, addirittura precedendo sia quella spagnola che portoghese».
«Questo Paese ha dato alle famiglie italiane tantissime opportunità per trovare benessere e costruire il proprio successo. Questa intitolazione inoltre vuole essere un messaggio di vicinanza nei confronti di tutti quei venezuelani che in questi anni stanno vivendo una situazione economico sociale drammatica. La crisi economica ha duramente colpito questo Paese, causando moltissimi morti. Solo nel 2017 sono stati quasi 100 mila i venezuelani che hanno avuto accesso alle procedure di asilo in altri Paesi. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha recentemente dichiarato i migranti venezuelani “rifugiati”. Una recente inchiesta del New York Times, realizzata in 21 ospedali pubblici, ha messo in luce le gravissime condizioni di malnutrizione di migliaia di bambini. Questa situazione non può lasciarci indifferenti. Ecco perché abbiamo accolto e condiviso la proposta lanciata dai concittadini».