“L’Aca parla di una riduzione, ma nei fatti – ha spiegato la Pierdomenico – è una chiusura totale per una cifra di 802,46 euro. Una chiusura che hanno comunicato con una raccomandata, anche se poi realmente tutto avviene con un l’opposizione di un cartello sul contatore. L’Aca dovrebbe garantire 50 litri pro capite a persona e quindi parliamo di una operazione arbitraria. Ieri nei condomini da me amministrati hanno fatto altri tre distaccamenti. La normativa impone che loro agiscano nei confronti dei morosi, ma siccome questo non è stato fatto, siamo di fronte ad un reato e per questo io oggi commetterò a mia volta un reato, violando i sigilli apposti”.
“Detto questo – sottolinea – aggiungo anche che ho contattato l’Aca, ma non c’è stato nulla da fare. Però fate il calcolo di 50 litri pro capite a persona per trenta inquilini, e capite che siamo di fronte ad una cosa che è inaccettabile. Ci sono devo dire ancora oggi delle morosità in altre palazzine dovute ad un condomino di etnia rom che non pagò. Fu chiesto all’Aca, da parte dei condomini, di non provvedere alla riattivazione per spingere la famiglia a pagare, e l’Aca per tutta risposta decise di accordare al condomino una rateizzazione di 50 euro. Ci siamo rivolti anche ai carabinieri e nel 2012 io stessa commisi il reato di togliere i sigilli apposti, ma è giunta l’ora che un magistrato tiri fuori tutte le carte perché ad un reato noi oggi siamo stati costretti a rispondere con un altro reato”.
Intanto L’Abiconf Pescara – l’Associazione di Amministratori di Condominio costituitasi di recente all’interno della Confcommercio – raccogliendo e facendosi portavoce delle numerose doglianze ricevute dai propri aderenti che hanno subito con grande disagio la riduzione della fornitura di acqua da parte di Aca, ha preso contatti con l’ARCO Consumatori, nella persona del Presidente Franco Venni, al fine di tutelare i consumatori interessati dalla problematica
“Si proporrà quindi all’ACA – spiega una nota – di agire per il recupero del credito esclusivamente nei confronti dei condomini morosi, e non di fatto verso tutti indistintamente, molti dei quali hanno invece regolarmente versato le ‘quote acqua. L’obiettivo è quello di evitare la riduzione della fornitura, che dovrebbe essere solo l’extrema ratio, e a cui si dovrebbe ricorrere solo nel caso in cui gli amministratori di condominio non fornissero i dati dei condomini morosi come previsto per legge”.