I militari hanno indirizzato l’attenzione sul capannone dai connotati apparentemente sospetti. Dall’interrogazione degli archivi informatici, non è emersa nessuna corrispondenza tra l’indirizzo in cui insisteva il capannone e la presenza di attività commerciali. A tal punto sono stati sufficienti pochi appostamenti all’esterno della struttura per avere la certezza che all’interno del capannone si stessero svolgendo attività commerciali abusive.
All’atto del controllo infatti i Nas si sono trovati davanti ad uno stabilimento di 1.600 metri quadri adibito abusivamente alla produzione di additivi alimentari (fermenti lattici, lieviti, enzimi, coadiuvanti tecnologici ecc.) privo della prescritta documentazione autorizzativa e, peraltro, mantenuto in precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali. Inoltre non erano applicate le previste procedure aziendali di rintracciabilità degli alimenti né era applicato il piano di autocontrollo aziendale basato sui sistemi H.A.C.C.P..
Il titolare del capannone è stato segnalato alla competente Autorità Amministrativa e Sanitaria e 38 tonnellate di materie prime e semilavorati alimentari sono state sottoposte a vincolo sanitario. E’ stata altresì disposta l’immediata sospensione dell’intera attività fino al completo ripristino dei necessari requisiti igienico strutturali e autorizzativi.