Resta in piedi, dunque, un solo capo d’imputazione, mentre cadono le accuse di corruzione e falso ideologico. L’inchiesta, condotta dal procuratore capo di Pescara Massimiliano Serpi e dal procuratore aggiunto Anna Rita Mantini, inizialmente contava nove indagati, tra i quali l’ex governatore Luciano D’Alfonso, la cui posizione era già stata stralciata tempo fa insieme a quella del collaboratore dell’ufficio di presidenza Fabio Ferrante.
Ora è stata chiesta l’archiviazione anche per l’ex presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, per il geologo Giovanni Ciccone e per l’architetto Mauro Zaccagnini. L’accusa, nei confronti di D’Incecco, Marcantonio e Di Pietrantonio, è di avere “turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto dell’iter selettivo volto alla scelta dei liberi professionisti da incaricare nell’ambito della procedura relativa alla fase progettuale preliminare ed esecutiva del Parco”.