Pescara. La Progetto Sport Gestione Impianti Srl, attraverso l’Amministratore Vincenzo Serraiocco, ha presentato il 3 ottobre scorso il progetto di riparto del concordato preventivo 27/2014 al commissario giudiziale, dott.ssa Claudia Mariani.
“E’ un importante atto – ha detto il Presidente del CdA Serraiocco -, perché stiamo mantenendo la parola data ai creditori e ai dipendenti agendo con trasparenza, con efficienza e buon senso, dimostrando di saper gestire con oculatezza e attenzione per provvedere al ripiano in poco più di 18 mesi.
Con la nostra nuova gestione si sta provvedendo a ripianare quanto stabilito dal concordato, si sta migliorando l’attività d’impresa conservando e mantenendo i livelli occupazionali realizzando flussi economico/finanziari a garanzia dei creditori per adempiere al concordato. Abbiamo cambiato il volto di questa struttura che per troppi anni è stata lasciata nell’oblio e il nostro impegno è volto ad ottemperare un preciso obbligo anche di natura morale nei confronti della Città di Pescara, la quale merita una struttura all’avanguardia che possa riportare gli sport natatori ai massimi livelli nella nostra Città ed in Abruzzo.”
“Inoltre – precisa Vincenzo Serraiocco – pur non essendo un socio, ma semplicemente un professionista, ho ritenuto di dover porre la mia attività a servizio, e nel breve sono anche riuscito a concludere positivamente per la società l’annosa vertenza con la Regione Abruzzo, che si è vista costretta a corrispondere oltre 700mila euro. Tale cifra è stata destinata anzitutto al pagamento dei dipendenti che voglio pubblicamente ringraziare per l’impegno quotidiano e perché hanno anche saputo attendere il pagamento degli stipendi a seguito del furto subito nello scorso dicembre. Nonostante la vertenza promossa da un socio che ha bloccato parte delle nostre entrate, con i crediti incassati dalla Regione abbiamo anche fatto fronte alle legittime richieste di pagamento dei fornitori, di alcuni professionisti e versati oltre 77mila euro all’ACA. Il piano di riparto che abbiamo proposto nasce anche dai suggerimenti del Commissario Giudiziale che inizialmente non riteneva che la compagine sociale potesse far fronte all’impegno”.