Grottammare. Una tragedia che si consuma in pochi istanti, nella stessa galleria dove lo scorso 13 gennaio, si era verificato un analogo incidente mortale.
Andrea Silvestrone, 50 anni, atleta paralimpico del tennis in carrozzina residente a Montesilvano, era in auto con i suoi tre figli. In galleria, secondo una prima ricostruzione da parte della polizia, l’auto condotta dall’uomo, avrebbe invaso la corsia opposta (in galleria, per via dei lavori, si viaggia a doppio senso di marcia). Con lui, sui sedile anteriore la figlia di 14 anni, dietro gli altri due figli di 8 e 12 anni.
Lo schianto contro il Tir è stato violentissimo e Silvestrone è morto praticamente sul colpo. Con lui sono deceduti anche la figlia più grande di 14 e il più piccolo di 8. L’altro figlio di 12 è stato soccorso e in eliambulanza trasferito all’ospedale Torrette di Ancona.
La tragedia si è consumata questa mattina, attorno alle 10.30, lungo la A14 nel territorio di Grottammare, all’interno della galleria Il Castello.
Al di là della dinamica dell’incidente, sotto accusa è finito nuovamente il tratto autostradale tra San Benedetto del Tronto e Pedaso, teatro di cantieri stradali e di continui cambi di carreggiata.
Il cordoglio. “La scomparsa dell’amico e campione paraolimpico Andrea Silvestrone rappresenta un colpo durissimo non solo per il mondo dello sport, ma anche per tutto quel mondo dell’associazionismo che opera nel campo della prevenzione e della tutela della salute. Andrea, socio onorario della Lilt di Pescara, era un uomo che aveva saputo trasformare una disabilità in un punto di forza, in un trampolino da cui ripartire con maggiore vigore, con un entusiasmo incredibile, con una gioia di vivere straordinaria. I nostri pensieri sono ora vicini ad Andrea, ai sue due bambini, morti con lui nello schianto, e ci stringiamo al dolore della moglie Barbara continuando a pregare per la salvezza del terzo figlio”. Lo ha detto il Presidente della Lilt – Lega Italiana Lotta contro i Tumori – Sezione di Pescara, e membro del Consiglio Direttivo della Lilt Nazionale, il professor Marco Lombardo esprimendo il cordoglio della Lilt per la morte del campione Silvestrone.
Un uomo felice e innamorato della vita. Un uomo coraggioso. Porterò sempre con me quell’immagine di vita e di felicità che trasmetteva a tutti. Non era mai triste, mai cupo, ma sempre reattivo, anche nei giorni peggiori della malattia”. Così Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo – realtà simbolo delle battaglie per la tutela dei diritti umani e di tutte le libertà fondamentali delle persone con disabilità – ricorda con l’ANSA il suo amico Andrea Silvestrone, atleta disabile morto oggi sull’autostrada A14 in un incidente stradale in cui hanno perso la vita anche due dei suoi figli, mentre il terzo è rimasto gravemente ferito.
“Quando aveva saputo della malattia si era confidato con me e immediatamente aveva visto il lato positivo della vita – ricorda commosso Ferrante – Io gli diedi una carrozzina e lui fu straordinario. Non ebbe un rifiuto, ma imparò subito ad assaporare quella percezione di libertà che la carrozzina ti dà quando sei impossibilitato a muoverti. Mi ha sempre ringraziato per questo. Con la carrozzina, poi, è diventato un vero campione dello sport e di questo andava orgoglioso. Portava sempre con sé i figli quando giocava”.
Nella speranza che il figlio superstite “possa guarire al più presto – conclude Ferrante – mi stringo forte alla mamma per questo dolore inconsolabile. Tutta l’associazione si stringe attorno a lei e le è profondamente vicina”.