Pescara. “Il Comune di Pescara ha una gravosa responsabilità sulle proprie spalle: guidare da capofila la macchina amministrativa che dovrà condurci, entro il primo gennaio 2022, alla costituzione formale della Nuova Pescara. Il primo step improcrastinabile è la formazione della Commissione intercomunale Statuto che dovrà inviare alla Regione la bozza del primo Statuto e la relazione sui lavori in corso, ricordando che c’è un fondo regionale a disposizione di 300mila euro da utilizzare per avvalersi dell’opera di consulenti che dovranno studiare il fascicolo sotto il profilo amministrativo e giuridico”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, sentito, oggi, nel corso della seduta della Commissione Statuto, Regolamenti e Nuova Pescara presieduta da Claudio Croce. “Ricordiamo”, ha aggiunto Sospiri, “che, se non dovessimo rispettare la scadenza, Spoltore, dove il Consiglio giungerà a fine mandato proprio nel 2022, non tornerà al voto, ma finirà per due anni nelle mani di un Commissario prefettizio, che non sarà né il sindaco di Pescara né di Montesilvano, e questa è certamente un’ipotesi non auspicabile”.
Da Montesilvano, terzo Comune coinvolto nella fusione, il presidente del Consiglio comunale Ernesto De Vincentiis chiede con urgenza un incontro con la maggioranza: “Ribadiamo la nostra posizione contro la Grande Pescara – spiega -, ma non ci sottraiamo al dialogo e al rispetto del referendum. E’ necessario un incontro con la Regione, che abbiamo già chiesto alcune settimane fa. La nostra commissione Commissione Affari Istituzionali si sta interessando del consiglio comunale congiunto tra i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore in programma il prossimo 19 settembre. Non c’è dubbio che la volontà popolare, regola sancita dalla costituzione, è sovrana su qualsiasi altra e diversa interpretazione che si è opposta al risultato referendario, è altrettanto vero e legittimo la perplessità di chi, come me, nutre dubbi sullo scenario che si compose nel contesto delle votazioni del 2014, votazione che includeva oltre il referendum anche la votazione regionale, quella europea e persino quelle locali dove interessati erano tutti i Comuni oggetto di referendum”.
“Molti affermano che l’unione porterebbe benefici in quanto trasferimenti economici statali.”, prosegue De Vincentis, “Non vedo le differenze se non quelle, eventualmente, derivanti dall’aumento del numero dei numero di abitanti. Però a un maggior numero di abitanti corrispondono più esigenze, più superficie territoriale e quindi più strade, più scuole, più giardini, da controllare e manutentere. Non è giusto cancellare l’identità, l’orgoglio, la storia di una realtà di quasi 60.000 anime come Montesilvano, che comunque rappresenta una delle realtà più importanti dell’intera regione. Non dobbiamo dimenticarne l’importanza commerciale, geografica e soprattutto turistica, quest’ultimo settore è determinante per colmare l’emergenza economica e occupazionale, anche soprattutto in prospettiva futura. Il nuovo consiglio regionale dovrà necessariamente occuparsi della questione. Il 2022 è un appuntamento al quale sono tutti impreparati e che porterebbe al voto governi comunali appena insediati, provocando numerose difficoltà a tutti i territori. La Regione dovrà occuparsi di questa situazione, mio avviso, proponendo un altro referendum con il quale il popolo potrà esprimere il proprio pensiero in modo più lucido e concentrato. Temo che la fusione in atto possa provocare un danno irreparabile sulle due realtà più piccole e a beneficiarne potrebbe essere solo Pescara che assorbirebbe Montesilvano e Spoltore riducendole a periferie di se stessa. Da montesilvanese dico a tutta la cittadinanza: se c’è ancora speranza, se è ancora possibile fermare questa assurdità, uniamoci in un unico coro e adottiamo qualsiasi strumento possibile che possa far cambiare idea su tale questione”.