A darne notizia è il segretario provinciale del Sinappe Giuseppe Di Domizio, riferendo come il tragico evento sia avvenuto nonostante l’intervento di polizia penitenziaria, sanitari del penitenziario e del 118.
“Per l’ennesima volta lo Stato ha perso – sottolineato il rappresentante sindacale – La casa circondariale di Pescara è diventato un contenitore, da riempire con detenuti che sono riottosi e disadattati, che provengono maggiormente dagli istituti laziali, e per lo più con patologie psichiatriche. Siamo ad una percentuale elevatissima, superiore addirittura al 60%, nonostante a Pescara esista un solo reparto Atsm con al massimo 7 posti. Turni massacranti, personale con ferie accumulate e pensionamenti imminenti fanno il resto”.