Pescara. Lui si chiama Marco Gravina e nella vita fa anche l’arbitro di calcio. Il suo gesto, in un campo di calcio, però, vale infinitamente più di un gol annullato, di un fuorigioco o di un rigore fischiato.
Marco si è reso protagonista di un intervento che ha salvato la vita ad un giovane calciatore. Durante la gara del campionato Under17 regionale tra lo Spoltore e il Sambuceto disputata lo scorso 5 novembre, lo spoltorese Leonardo Meletti è rimasto vittima di uno scontro di gioco con un avversario, come tanti se ne vedono in qualsiasi partita. Il giocatore è caduto violentemente a terra dopo aver perso i sensi e non riusciva più a respirare. Immediatamente il direttore di gara ha interrotto il gioco precipitandosi sul ragazzo e senza esitazione gli ha aperto la bocca tirandogli fuori la lingua per evitare il soffocamento.
“Eravamo verso la fine del primo tempo e c’è stato questo scontro fortuito. All’inizio pensavo si trattasse di un colpo e credevo che il ragazzo si sarebbe ripreso subito. – Racconta l’arbitro – Poi ho visto che ha iniziato ad avere le convulsioni e aveva gli occhi sbarrati per cui l’ho messo subito di fianco, aiutato da due tecnici della sua squadra e gli ho messo il dito in bocca per estrargli la lingua dalla gola. È accaduto tutto in pochi secondi. A caldo non mi sono spaventato, anzi credo di essere rimasto molto lucido, ma dopo che mi sono fatto la doccia mi è venuta sinceramente un po’ di apprensione”.
Un potenziale dramma che si è concluso dunque nel migliore dei modi, soprattutto grazie alla lucidità del signor Gravina e alla tempestività dei tecnici dello Spoltore Marco Chiacchiaretta e Luca Febo. Una vecchia pubblicità di un noto dispositivo salvavita diceva che una telefonata allunga la vita. Nel caso del giovane Leonardo, possiamo dire che un fischio gli ha allungato la vita. Quello di un arbitro speciale come il signor Gravina di Pescara.