Dal 2023, progetto originario, la creazione della città metropolitana, già slittata al 2024, si prepara così a una nuova proroga.
Si prevede, ora, la creazione di una nuova commissione per finalizzare l’approvazione, ma già si registrano le polemiche dell’associazione Nuova Pescara: “Da diversi mesi denunciamo le trame della maggioranza di centrodestra contro la fusione di Pescara, Spoltore e Montesilvano sancita dal referendum del 2014 e dalla legge regionale del 2018.”, afferma il presidente Marco Camplone, che auspica ora “che le opposizioni siano dure e facciamo valere anche le ragioni della democrazia e il senso stesso del referendum e della legge”.
“Ko spostamento al 2027, dopo lo spostamento già ottenuto della prima scadenza dal 2022 al 2023, è in realtà un vero e proprio tentativo di far saltare Nuova Pescara per conservare posti e stipendi”, incalza Campone, con l’associazione che ha “rifiutato di fornire qualsiasi tipo di collaborazione alle forze politiche ostili al dettato referendario e a una legge regionale votata all’unanimità, chiede ai deputati e ai senatori abruzzesi di tutti gli schieramenti politici di adoperarsi affinché il progetto di legge di Sospiri non venga approvato”. “Nuova Pescara dovrà diventare realtà il 1° gennaio 2024, nel pieno rispetto della seconda scadenza della legge”, conclude.
Secca e rapida la replica di Lorenzo Sospiri, presidente del consiglio regionale che tranquillizza “amministrazioni locali e cittadini coinvolti nel processo di fusione: dasterà attendere 48 ore per ascoltare direttamente dal sottoscritto, proponente del progetto di legge, quali innovazioni presenta la proposta normativa e quanto profondamente dimostri l’assoluta volontà di concludere in maniera efficace e sostanziale il processo di fusione dei Comuni che porterà alla Nuova Pescara”.
“Già da oggi – aggiunge – posso assicurare che l’impianto normativo che presenterò giovedì mattina è ampiamente condiviso dall’Assemblea legislativa e che fanno solo danno all’Abruzzo i tentativi di boicottaggio a ‘scatola chiusa’ di un testo che ancora non si conosce e che, tra l’altro, considerando la fretta divulgativa dell’Associazione ‘Nuova Pescara’, non era ancora nemmeno depositato in Consiglio”.
“Non entro nel merito dei contenuti per rispetto dei colleghi e delle amministrazioni che insieme a me hanno lavorato per la modifica della legge – sottolinea il presidente del consiglio regionale – ma mi preme evidenziare quanto sia sconfortante leggere di presunti ‘tentativi di far saltare Nuova Pescara per conservare posti e stipendi’. Sono logiche piccole quelle che intendono solleticare fumose e populiste visioni che tenderebbero alla salvaguardia di posizioni di potere locale. Invito gli amici della Nuova Pescaraalla conferenza stampa di giovedì mattina e sarò felice di sconfessare ogni timore”.