La paziente, che versava in gravissime condizioni, è stata sottoposta ad una Tac con mezzo di contrasto che aveva rilevato fratture multiple con significativo sanguinamento intracranico in presenza di una fistola artero-venosa cerebrale.
La fistola artero-venosa è una comunicazione anomala fra l’apparato arterioso e quello venoso. Può avere etiologia post-traumatica o congenita. Ciò determina un patologico aumento della pressione venosa che può portare ad una rottura dei vasi sanguigni. Nel caso di fistole artero-venose cerebrali i rischi legati a tale patologia sono preoccupanti per le sequele emorragiche ed ischemiche che possono presentarsi in tali sedi.
Questa patologia risulta operabile mediante trattamento endovasvolare. L’intervento è stato eseguito dal primo operatore Dottor Vincenzo di Egidio Direttore dell’U.O.C. di Radiologia Diagnostica ed Interventistica e dal secondo operatore Dottor Maurizio Pellegrini.
Tale operazione consiste nel praticare un accesso vascolare periferico e nell’eseguire una delicata navigazione attraverso l’apparato arterioso, dapprima periferico e poi cerebrale. È così possibile eseguire l’angiografia cerebrale mediante cannulazioni selettive e superselettive. Una volta raggiunta l’alterazione descritta, in tale sede vengono rilasciati sul versante venoso polimeri embolizzanti distalmente e spirali metalliche prossimalmente, riuscendo ad escludere con successo la patologica alterazione vascolare.