Pescara. Il mondo della cultura pescarese è in lutto per la morte di Giacomo D’Angelo.
Lo scrittore e giornalista 84enne era originario di Bolognano ma negli anni ha dato vita a tante iniziative culturali nel capoluogo adriatico, fino a diventarne punto di riferimento per lo scenario sociale e culturale.
Classe 1939, è stato collaboratore per diverse testate, tv e radio, oltre che sindacalista e fondatore dell’università Libera intitolata all’economista Federico Caffè. Un vero e proprio intellettuale, caro alla sinistra che ora esprime unanime il cordoglio.
Come Giovanni Di Iacovo, intellettuale a sua volta, attualmente consigliere comunale Pd ed ex assessore comunale alla cultura: “Un caro amico e protagonista della cultura di questa città che ha lavorato sia con le principali istituzioni culturali che con quelle più alternative, ribelli e critiche. Persona riservata e sempre diffidente verso salotti e riflettori, le sue innumerevoli pubblicazioni e le riviste da lui fondate lo ricorderanno come uno straordinario intellettuale libero e libertario”, lo ricorda.
In ricordo di D’Angelo si sono espressi anche l’onorevole Luciano D’Alfonso, “Pochi possiedono la cultura che egli aveva introitato grazie a letture di amplissima varietà, e credo di non peccare di esagerazione se affermo che lo si potrebbe definire uno degli ultimi umanisti”, e il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo: “Era una figura autorevole della sinistra pescarese e animava con i suoi interventi le iniziative di dibattito di cui spesso era anche promotore. È stato un militante sindacale, un intellettuale politico, un giornalista e un saggista, un uomo di cultura coltissimo. Era un piacere conversare con lui e ascoltarlo. È stato per decenni un punto di riferimento per tante persone nella nostra città, e non solo, e sicuramente per me. Me lo immagino ora che sta entrando in un posto fumoso come il vecchio Kabala, con un quartetto jazz che suona, e che si va a sedere a un tavolo con vecchi compagni per riprendere antiche e mai terminabili discussioni di politica e cultura. Grazie Giacomo per tutto il sapere che hai donato alla nostra comunità”.