Croce Rossa Pescara sfrattata, il sindaco: “Li aspettiamo dal 2016”

Pescara. Parte il botta e risposta tra gli enti locali e la Croce Rossa di Pescara sulle conseguenze dello sfratto dell’associazione dai locali della Provincia.

 

Ieri il Presidente della Provincia ha detto che, essendo la CRI quasi esclusivamente a servizio della città, dovrebbe essere il Comune a farsi carico del problema. Oggi la risposta del sindaco Alessandrini, che precisa “alcuni passaggi che rendono interprete il Comune di una soluzione auspicata e condivisa con l’associazione sin dal 3 settembre 2015”.

“E’ infatti questa la data di una delibera di Giunta”, spiega Alessandrini, “che attiva un protocollo fra Comune, Provincia di Pescara, sottoscritto il 12 agosto di quell’anno, con cui l’Amministrazione Comunale mette a disposizione della Croce Rossa l’intero plesso della ex scuola di Villa Fabio: 869 metri quadri di locali per 14.448 euro di canone annuo a carico della Croce Rossa, circa 1.204 euro al mese, poco di più del canone versato per la sede, notevolmente più piccola, sotto il Palazzo di Governo. A quella delibera seguì un altro atto dell’esecutivo, siamo al 13 dicembre del 2016, con cui si rivedevano i termini della locazione su richiesta della stessa Croce Rossa, che con nota ufficiale del 29 luglio 2016 ci chiedeva di ‘prestare assenso per la concessione in uso a favore dell’associazione Croce Rossa Italiana – Comitato Locale di Pescara – della porzione di fabbricato posto al primo piano del plesso scolastico’, questo per quattro anni e per un canone esattamente ridotto alla metà, dunque 7.224 euro annui, 602 euro mensili, come dimezzati erano i metri quadri resi disponibili, perché a causa della situazione economica l’associazione non poteva fare fronte e spese maggiori”.

“Noi siamo fermi a quella data”, conclude il primo cittadino, “ad attendere la presa in carico dei locali. Da allora ad oggi la Croce Rossa non ha manifestato alcun tipo di diniego rispetto alla soluzione trovata, così com’è avvenuto quando il protocollo è stato firmato e quando la soluzione è stata condivisa con tutte le parti interessate. Per prendere possesso dei locali, non resta loro che venire a prendere le chiavi”.

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