Spoltore. “Ripartire, ma con giudizio”. E’ questo l’orientamento del sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, in un ragionamento su quello che ci aspetta dal 4 maggio.
“Credo sia necessario dare una risposta a chi in queste settimane ha accettato sacrifici enormi, aspetta una ricompensa ma ha giustamente paura di una nuova impennata dei contagi in caso di un ‘libera tutti’ generalizzato”, afferma il sindaco, secondo cui il ritorno alla normalità dovrà essere caratterizzato dalla presenza di mascherine e dispositivi di protezione individuale per tutti: “In questo contesto dobbiamo però tornare a passeggiare nei parchi, a fare sport, garantendo tutte quelle attività individuali dove è possibile mantenere il distanziamento sociale”.
Di Lorito comunque invita a non abbassare la guardia: “L’intransigenza di questi giorni è un segnale necessario e sta dando un messaggio forte, che spero sia ormai radicato in ognuno di noi, sul rispetto delle misure di sicurezza e sulla necessità di evitare assembramenti per la salute nostre e di quella degli altri. Bisogna potenziare le precauzioni, non alleggerirle: dal 4 maggio, ad esempio, effettueremo la misurazione della temperatura all’ingresso del Municipio e del Comando della Polizia Municipale”.
Valutando il numero e l’andamento dei contagi, per scongiurare ogni possibile passo indietro nella lotta al virus, il primo cittadino vede il bisogno di far ripartire tutte quelle attività che possono funzionare con modalità compatibili al distanziamento sociale: “Penso ad esempio ai ristoranti, pizzerie, gastronomie e altro, che dovrebbero lavorare per l’asporto. Significherebbe anche venire incontro a un settore che più di altri ha risentito del lockdown”.
L’economia dovrà essere aiutata, secondo Di Lorito, non solo da questi segnali di riapertura, ma anche da risorse, incentivi e misure che dovranno arrivare da Stato e Regioni: “Anche il Comune, nel suo piccolo, dovrà fare la sua parte e stiamo studiando come poter dare il nostro aiuto alle attività del territorio”. Tutto questo, almeno fino al 31 maggio, mantenendo tutti i divieti per situazioni che possono creare assembramenti come cerimonie e manifestazioni. “I trasporti pubblici in questo periodo”, conclude, “potrebbero essere un utile banco di prova per gli ingressi contingentati da estendere poi progressivamente ad altre attività”.