Pescara. Sono poco più di 100 le persone ad oggi ricoverate al Covid Hospital di Pescara: 12 quelle in terapia intensiva.
Dopo l’attivazione di altri posti letto, tra sabato e oggi, la struttura è in grado di accogliere ancora una ventina di pazienti. A livello strutturale, si apprende, è possibile arrivare in tempi brevi a 150 posti letto, ma tutto dipende dal personale a disposizione.
La Asl sta quindi lavorando per destinare all’area covid altri operatori. Il Covid Hospital di Pescara è stato realizzato in tempi record in primavera in un edificio all’epoca fatiscente, adiacente all’ospedale civile. La struttura, in base alle esigenze, è al servizio anche delle altre Asl regionali. Oltre 180 i posti letto disponibili, da attivare, a livello di attrezzature e di personale sanitario, in base all’evolversi dell’emergenza.
Intanto, la stessa Asl conferma la pericolosità della situazione legata alla ressa creatasi all’esterno del pronto soccorso per fare i tamponi. “C’è il rischio di contagiarsi mentre si fa la fila per i tamponi. C’è chi non rispetta l’orario dell’appuntamento e arriva in anticipo e, soprattutto, non viene rispettato il distanziamento sociale, pur essendo tutti consapevoli di quanto sia importante mantenere le distanze”: lo dice il direttore sanitario facente funzioni della Asl di Pescara, Antonio Caponetti.
Le immagini dell’episodio – decine e decine le persone in coda a distanza ravvicinata – stanno facendo da ieri il giro dei social. “Il personale – dice ancora Caponetti – è impegnato a fare i tamponi e non può gestire le file, anche perché tutti ormai conoscono le misure di sicurezza. Stiamo lavorando per spostare il servizio in questione in altre strutture, dove ci sono spazi più grandi, anche per evitare che così tanta gente arrivi in ospedale”.