Citt%C3%A0+Sant%26%238217%3BAngelo%2C+allarme+per+i+licenziamenti+all%26%238217%3BIper-Conad%3A+65+posti+a+rischio
abruzzocityrumorsit
/cronaca/cronaca-pescara/citta-santangelo-allarme-per-i-licenziamenti-alliper-conad-65-posti-a-rischio.html/amp/
Cronaca Pescara

Città Sant’Angelo, allarme per i licenziamenti all’Iper-Conad: 65 posti a rischio

Città Sant’Angelo. A rischio 65 posti di lavoro all’Iper di Città Sant’Angelo, per l’acquisizione del supermercato da parte del gruppo Conad: 135 i dipendenti a rischio in tutto l’Abruzzo, considerando anche gli ipermercati di Ortona e Colonnella.

A lanciare l’allarme sono stati Daniele Licheri e Pierpaolo Di Brigida, segretari regionale e provinciale di Sinistra Italiana: “Già nel 2018 – affermano – avevamo chiesto chiarezza sull’operazione Iper Conad, ma nulla è trapelato. Adesso a distanza di poco è  tutto molto più chiaro. Nessuna garanzia per i lavoratori di Ortona, Colonnella e Città Sant’Angelo, ad oggi si prevedono tagli per 135 dipendenti, il prezzo il più alto verrà pagato dall’Iper di Città Sant’Angelo con un taglio di 65 unità. Un’operazione di acquisizione completamente a spese dei lavoratori e delle lavoratrici”. I due annunciano che “investiremo il nostro parlamentare Nicola Fratoianni per  chiedere chiarimenti su questa operazione ai ministri competenti, per aprire spiragli di trattativa e di salvaguardia di reddito e lavoro con le parti sociali”.

E intanto anche le istituzioni locali si mobilitano: Il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, ha convocato per oggi alle 17:00, una riunione con tutti i sindacati interessati nella questione: “L’intento – spiega – è quello di ascoltare prima le loro esigenze dei rappresentanti, per poi convocare un tavolo con la nuova gestione dell’Iper Conad, coinvolgendo anche la Regione. La questione è molto delicata, visto l’alto numero di eventuali esuberi, 65 dipendenti a rischio, ma soprattutto la poca chiarezza della procedura di licenziamento”.

” La riunione – prosegue il primo cittadino angolano – servirà a capire qual è la situazione reale che stanno vivendo i dipendenti del centro commerciale Pescara Nord. Faremo di tutto per scongiurare il pericolo del licenziamento. Interloquiremo con la nuova proprietà del centro commerciale, e coinvolgeremo anche la Regione perché, in una fase di crisi come quella che sta vivendo l’Italia, non si possono mettere sul lastrico 65 dipendenti, e di conseguenza le loro famiglie, di un grande Iper mercato. In settimana lavoreremo con tutte le parti coinvolte per cercare al più presto una soluzione che non faccia soffrire 65 persone e le loro rispettive famiglie. Siamo al fianco dei lavoratori e lavoreremo alacremente per far sì che tutto si risolva per il meglio.”

Interviene anche il gruppo d’opposizione Insieme per Città Sant’Angelo: “Non è la prima volta che l’ipermercato di Città Sant’Angelo lancia sul territorio una simile doccia fredda –  ricorda Catia Ciavattella, neo capogruppo Pd – , già nel 2014 infatti, il gruppo Finiper, allora proprietario dell’ipermercato angolano, aveva paventato il licenziamento di 55 persone, ma allora i sindacati, spalleggiati dall’ex sindaco Gabriele Florindi alzarono subito un muro ponendo, di fatto, il problema a livello nazionale. Gabriele Florindi fece da mediatore convocando incontri e riunioni tra i sindacati e i massimi rappresentanti Finiper, ottenendo l’ottimo risultato di scongiurare quanto paventato dall’azienda. Ci auguriamo di ottenere gli stessi risultati”.

Forte preoccupazione viene espressa, infine, anche da Davide Raggiunti, segretario cittadino di Sinistra Italiana e dall’ex vice sindaco Alice Fabbiani: “Dal 2018 ad oggi siamo riusciti a capire che l’obiettivo principale è la riduzione della forza lavoro con ben 65 licenziamenti –  rimarcano -Un duro colpo per il tessuto angolano dopo la chiusura della Nike. Non possiamo permetterci la distruzione di così tanti posti di lavoro. Siamo a disposizione dei lavoratori e chiediamo la massima collaborazione da parte di tutte le forze politiche e di tutte le istituzioni tenendo conto anche dell’alto numero di lavoratrici, che sono sempre le più penalizzate”.