Carcere Pescara, aggressione a due agenti: è allarme sicurezza

Pescara, incubo in carcere: due agenti della polizia penitenziaria aggrediti in infermeria. Il Sappe denuncia sovraffollamento e carenza di personale

Ancora violenza nel carcere di Pescara, dove due agenti della polizia penitenziaria, un uomo e una donna, sono stati brutalmente aggrediti da un detenuto e sono finiti in ospedale. A denunciare l’ennesimo, “grave episodio di violenza”, avvenuto ieri mattina nella sezione detentiva psichiatrica dell’istituto, è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).

Feriti due agenti in carcere
Carcere Pescara, aggressione a due agenti: è allarme sicurezza (Ansa Foto) – Abruzzo.cityrumors.it

I due operatori, colti di sorpresa dalla furia del detenuto, hanno riportato traumi che sono stati giudicati guaribili in sette giorni. Un bilancio che, seppur non gravissimo in termini di prognosi, testimonia la violenza subita e il rischio costante che affrontano quotidianamente gli agenti all’interno delle mura carcerarie.

Siamo di fronte all’ennesimo fatto gravissimo che testimonia la drammatica condizione operativa del personale di polizia penitenziaria, ormai stremato da continue emergenze,” ha affermato con forza il segretario provinciale del Sappe, Giovanni Scarciolla.

Quanto accaduto, purtroppo, non è un caso isolato. “Questo episodio segue di pochi giorni altri eventi critici che rendono sempre più complesso e insicuro il lavoro dei nostri colleghi,” ha aggiunto Scarciolla, sottolineando una situazione che sembra degenerare.

Carenza di organico e sovraffollamento: una bomba a orologeria

La situazione è aggravata da problemi cronici che il Sappe denuncia da tempo. In primis, una cronica carenza di organico, che mette a dura prova la capacità del personale di gestire la popolazione detenuta in modo adeguato. Questa carenza, secondo il sindacato, è ulteriormente “acuita da una gestione organizzativa carente e più volte segnalata dal Sappe con comunicazioni ufficiali alla Direzione dell’istituto pescarese.

Carcere
Carenza di organico e sovraffollamento: una bomba a orologeria – Abruzzo.cityrumors.it

Il segretario ha poi ricordato un altro dato preoccupante: “La casa circondariale ha nuovamente superato i 400 detenuti, nonostante la chiusura di un intero reparto detentivo a seguito della rivolta avvenuta nel febbraio 2025, che ha comportato il trasferimento di quasi 60 reclusi per motivi di ordine e sicurezza.Questo significa che, pur con un reparto in meno, il numero dei detenuti è tornato a livelli critici, aumentando la pressione sul personale e le possibilità di nuovi incidenti.

A rendere il quadro ancora più complesso è la condizione della sezione ATSM (Articolazione Tutela Salute Mentale), che, sempre secondo il Sappe, “versa in uno stato di totale abbandono a causa della carenza di personale sanitario specializzato.La gestione di detenuti con problematiche psichiatriche, in assenza di un supporto adeguato, diventa esponenzialmente più difficile e rischiosa per gli agenti.

LEGGI ANCHE… Vasto, ancora una morte in carcere: è allarme

Di fronte a questa escalation di violenza e a un contesto operativo sempre più precario, il sindacato chiede a gran voce “provvedimenti concreti e urgenti per garantire condizioni di lavoro dignitose e la piena tutela degli agenti impegnati quotidianamente in un contesto sempre più difficile.

Gestione cookie