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Carabiniere pescarese morto a Cuba: aveva il vaiolo delle scimmie

Pescara. Era originario di Pescara il carabiniere morto a Cuba, probabilmente a causa del vaiolo delle scimmie.

Germano Mancini, 50enne luogotenente dell’Arma, era residente in Veneto e prestava servizio nella stazione di Scorzè.

In vacanza sull’isola caraibica con alcuni amici, pochi giorni dopo il suo arrivo aveva iniziato ad accusare alcuni malori e domenica scorsa è morto.

Gli è stato riscontrato il vaiolo delle scimmie ma l’ambasciata italiana a l’Havana non ha ancora confermato l’ipotesi. Il ministero della Sanità cubano, invece, in una nota ha affermato che quello di Mancini è il primo contagio riscontrato nel Paese.

Il Ministero cubano, già in una nota di sabato, ha riferito che l’uomo era in “condizioni critiche” e che aveva subito un arresto cardiaco. “È stato rilevato il primo caso di vaiolo delle scimmie nel Paese. Si tratta di un paziente maschio, di nazionalità italiana, arrivato a Cuba come turista il 15 agosto”, si legge nel comunicato ministeriale di sabato sera. Le informazioni, che non riportavano il nome del paziente, dicevano che durante la sua permanenza sull’isola aveva alloggiato in una casa in affitto e visitato diverse località delle province occidentali del Paese. Aggiunge che il 17 agosto ha presentato sintomi generali e il 18 si è recato ai servizi sanitari. In quel momento le sue condizioni hanno richiesto “un trasferimento urgente per un ricovero e un trattamento intensivo, arrivando all’ospedale con un arresto cardiaco, dal quale si è ripreso”. Il Ministero della Salute ha aggiunto nella sua nota che l’esame fisico ha “identificato” lesioni cutanee che hanno fatto sospettare clinicamente un caso di vaiolo delle scimmie; sono stati prelevati dei campioni e inviati al Laboratorio Nazionale di Riferimento dell’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí, dove l’infezione è stata confermata mediante PCR in tempo reale nelle prime ore del 20. Il rapporto – che non forniva dettagli sull’identificazione del turista italiano – indicava che il paziente “è in condizioni critiche, con pericolo di vita” e che “si stanno studiando possibili cause associate che possano aver condizionato la sua gravità”.

“L’indagine epidemiologica viene condotta in modo approfondito e si stanno adottando azioni per controllare il focolaio, in conformità con il protocollo approvato per affrontare questa malattia” a Cuba, ha aggiunto il comunicato.