I tre sulmonesi Mattia Buccilli, Lorenzo Pacifico e Fabio Di Iorio hanno deciso di non rispondere alle domande del Gip Antonella Di Carlo la quale, al termine dell’udienza, si è riservata di decidere sulla misura cautelare da adottare nei loro confronti.
Il sostituto procuratore Marina Tommolini, titolare dell’inchiesta, ha chiesto la conferma degli arresti in carcere per i quattro indagati, mentre i difensori – gli avvocati Uberto Di Pillo, Silvia Iafolla e Mauro Maiorano per i giovani di Sulmona e l’avvocato Domenico Leto per il 48enne di Guidonia – hanno avanzato istanza di scarcerazione e in subordine la detenzione domiciliare. Le accuse a vario titolo sono di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, rapina, falsità materiale e intralcio alla giustizia.
Il terzetto, come ricostruito dagli inquirenti, avrebbe tentato di pagare con banconote false, per poi costringere il corriere della droga che si era accorto della truffa, a consegnare il borsone con oltre 16 chili di hashish, sotto la minaccia della pistola. Sono quindi accusati anche di rapina. Si va dal traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, alla rapina e alla falsità materiale per aver camuffato la targa dell’autovettura.
Dalla ricostruzione dell’episodio si è appreso che gli uomini della guardia di Finanza di Sulmona, al termine di un’attività di pedinamento dei tre sulmonesi, li hanno sorpresi al momento dell’acquisto della sostanza stupefacente dal laziale. I tre hanno cercato di disfarsi un borsone con dentro 16,300 kg di hashish e una pistola “scacciacani”, speronando l’autovettura della Guardia di Finanza, prima di essere catturati.