Pescara. L’avvio della bonifica del sito di Bussi è stato al centro oggi a Roma di un incontro con i vertici del Ministero dell’Ambiente, richiesto da una delegazione istituzionale composta dai sindaci di Pescara Marco Alessandrini, di Abbateggio Antonio Di Marco, di Popoli Concezio Galli, di Bolognano Silvina Sarra, dall’onorevole Stefania Pezzopane, dall’assessore Moriondo Santoro e dal consigliere comunale di Bussi Pino De Dominicis. La riunione, sollecitata su iniziativa di Pino De Dominicis, ha avuto come interlocutori i direttori di Dipartimento del Ministero dell’Ambiente e il responsabili del Gabinetto del Ministro Sergio Costa, grazie all’interessamento dell’onorevole Stefania Pezzopane, membro della Commissione Ambiente della Camera.
I rappresentanti istituzionali hanno tutti fatto presente quali erano i problemi vissuti dal territorio a ben 12 anni dalla scoperta della discarica e, pur riconoscendo la complessità della vicenda dal sequestro al commissariamento, hanno chiesto che si risolvessero le criticità che ad oggi tengono ferma l’azione di recupero e bonifica dell’area, a discapito dei tanti Comuni del comprensorio pescarese e delle rispettive comunità.
L’attenzione si è concentrata soprattutto sulle discariche 2A e 2B, su cui sussistono ancora delle criticità procedimentali, malgrado siano a disposizione per l’appalto circa 47 milioni di euro, attualmente non movimentabili. Le problematiche sono diverse, non ultimo il fatto che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che sta attualmente esaminando il progetto esecutivo, ha rilevato oltre a criticità di carattere tecnico nell’elaborato, anche la vetustà del piano di caratterizzazione dei siti risalente al 2014. Tale circostanza impone la necessità di ripetere gli esami e, di conseguenza, anche di trovare copertura alle stesse, essendo l’importo necessario superiore alla soglia di 40.000 euro che consentirebbe un affidamento diretto e quindi in tempi rapidi.
L’altro problema è il modo di procedere: le opere necessarie devono essere fatte in rivalsa a chi ha causato il danno e solo adesso è stato identificato in Edison il soggetto responsabile dell’inquinamento, va dunque verificato se il Dicastero possa anticipare una somma così imponente, essendo noto il soggetto responsabile del danno.
Si tratta di una procedura estremamente complessa e la delegazione ha sottolineato la necessità di ottimizzare i tempi, al fine di arrivare a breve all’atteso avvio della procedura, senza incorrere in ulteriori dilungamenti provocati da possibili contenziosi. A tale istanza è stato risposto che la soluzione è allo studio del Ministero che considera la situazione un problema risolvibile, ma non a brevissimo termine e che c’è tutta la volontà e l’impegno quotidiano affinché si arrivi il prima possibile all’affidamento dei lavori di bonifica e ad informare il Ministro dell’esito dell’incontro. Stesso impegno sarà profuso per affrontare i problemi, seppur diversi, delle aree di Bolognano.
Per agevolare oltremodo le iniziative, l’onorevole Pezzopane si è resa disponibile, qualora ci fosse bisogno di qualche norma per sbloccare e accelerare la situazione, di farsene proponente, in modo da trovare una soluzione condivisa e capace di promuovere un’azione a vantaggio dei territori, come lo stesso ministro Costa si impegnò a fare un anno fa, quando visitò il sito della discarica e definì la bonifica un’azione prioritaria. “L’azione di bonifica del sito di Bussi è urgente, necessaria e non più differibile”, ha detto la Pezzopane. “Da ormai 12 anni, e cioè dalla data della scoperta della discarica, i cittadini sono in attesa di una risposta dalle istituzioni per un intervento in grado di risolvere finalmente le criticità esistenti sull’intera area. Per agevolare tutte le iniziative utili ad avviare la procedura e a ottimizzare i tempi, mi sono resa disponibile a impegnarmi con tutte le mie forze nella ricerca di una soluzione condivisa e utile al territorio. Ovviamente le problematiche sono rilevanti. A partire dal fatto che le opere necessarie devono essere fatte in rivalsa su chi ha causato il danno, ora identificato in Edison, e va dunque verificata la disponibilità del ministero dell’Ambiente ad anticipare le somme necessarie. Ma adesso non è più il tempo delle parole. Occorre passare ai fatti, come lo stesso ministro Costa ha promesso in campagna elettorale per le regionali in Abruzzo, dove sembrava imminente l’inizio dei lavori. Circostanza purtroppo oggi clamorosamente smentita dalla realtà”.