Bolognano. Il Comune di Bolognano è in dissesto finanziario.
Ad annunciare, “con grande senso di responsabilità” la dolorosa ma necessaria determinazione che ci accingiamo ad assumere” è stato il primo cittadino Guido Di Bartolomeo, sabato scorso nella seduta del Consiglio comunale durante la quale, conti alla mano, è stata illustrata nel dettaglio la situazione economica dell’ente, con conseguente annuncio del dissesto finanziario.
“Il conto consuntivo 2018 – spiega il Sindaco – fu approvato già dalla precedente amministrazione con un disavanzo importante causato, in gran parte, dalla evidente dissimulazione, all’atto del passaggio delle consegne, della condizione di indebitamento in cui versava l’ente: i dati indicati nella relazione di fine mandato, si nono rivelati, ex post, non veritieri. Ciò ha indotto l’attuale amministrazione a fare legittimo affidamento sulla condizione dichiarata dagli ex amministratori, segnalando di volta in volta alla Corte dei Conti, le situazioni di irregolarità e di cattiva gestione emerse. Ignorando l’ammontare dei debiti contratti in precedenza, ci siamo assunti, inizialmente e in totale buona fede, la responsabilità di ripianarne buona parte, togliendo tempo e risorse alle linee programmatiche del nostro mandato, nel tentativo di riportare l’ente in bonis e di garantire i servizi essenziali. Abbiamo iniziato a fronteggiare l’evidenza di spiacevoli realtà finanziarie, camuffate da chi ci ha preceduto sotto una malcelata parvenza di pareggio di conti e di bilancio, mentre nelle attività quotidiane siamo stati costretti a fare i conti con i gravosi impegni economici, privi di copertura finanziaria, non onorati entro il termine del mandato elettorale del sindaco uscente. Il disavanzo è presto aumentato a causa di minori entrate, oltreché da una sovrastima delle stesse, arrivando alla cifra di 1.638.520,15 euro”.
Di Bartolomeo, dunque, parla di “un passivo ereditato da una evidente mala gestio, dal 2014 al 2019”, e fonda il dissesto finanziario approvato 4 ragioni principali:
- forte disavanzo;
- mutui contratti oltre le reali capacità economiche dell’ente, alle cui rate il Comune non può far fronte;
- debiti fuori bilancio per complessivi 502mila euro;
- contenziosi legali in corso, sempre riconducibili alla precedente gestione.
“Dal lavoro istruttorio – riferisce il Sindaco – è emersa che lo squilibrio finanziario riguarda essenzialmente debiti e crediti pregressi e, preso atto delle relazioni del Revisore dei Conti, Maria Pia D’Ercole, dei consulenti finanziari esterni e del Segretario comunale, Raffaela Isceri, evidenzio l’importanza della dichiarazione di dissesto quale atto dovuto – e non certo come scelta discrezionale – in virtù della responsabilità che l’Amministrazione si è assunta al momento dell’elezione e per confermare linearità e trasparenza del nostro operato fino alla fine del mandato”.
Duro, poi, l’attacco di Di Bartolomeo a chi l’ha preceduto per aver creato una “condizione ancor più appesantita da una gestione scriteriata della contabilità da parte del responsabile del servizio finanziario che non ha prudentemente accantonato le relative poste, sovrastimando residui attivi non più esigibili, dissimulando il sommerso, occultando i residui passivi, ritardando il recupero dei tributi e non perseguendo le morosità e l’inevaso, addirittura omettendo l’inserimento in bilancio del Fal (fondo di anticipazione di liquidità), solo successivamente reinserito a seguito di tempestiva segnalazione del revisore dei conti, circostanze tutte comprovate da documentazione amministrativa in atti”.
“La dichiarazione di dissesto dell’ente – che segna una linea netta di demarcazione con il passato – non andrà a detrimento della popolazione, bensì a beneficio della stessa – rassicura – in quanto eviterà che l’Ente debba contrarre e contenere la spesa ordinaria per ripianare il pregresso, di cui si occuperà un Commissario prefettizio, congelando le procedure giudiziarie in corso ed esecutive, al fine di avviare trattative con i creditori. Le opere pubbliche ed i finanziamenti seguiranno il loro iter ed i servizi essenziali saranno garantiti”, prosegue il sindaco, che conclude, “L’opera di legalizzazione da parte nostra continuerà senza sosta, in quanto l’amministrazione resterà in carica, collaborando con la Corte dei Conti e con la Procura competente per far emergere ogni responsabilità, certi come siamo che il silenzio e l’omertà che hanno caratterizzato un lungo periodo della vita di questo Comune sia una piaga da debellare per restituire nuova linfa vitale ad un territorio ingabbiato da una macchina burocratica lenta ed inadeguata agli scenari della transizione digitale e del livello di efficienza dei servizi da erogare alla collettività”.