Batterio scomparso, l’acqua nel pescarese torna potabile

“A seguito dei campionamenti di acqua destinata al consumo umano presso la Sorgente Vitello d’Oro nel Comune di Farindola, effettuati dall’Unità Operativa Complessa Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della Asl di Pescara, e a seguito degli esiti analitici eseguiti dall’Arta e delle informazioni pervenute da Aca, si è ritenuto di poter ripristinare l’utilizzo a scopo potabile e alimentare dell’acqua” in 10 Comuni della provincia di Pescara, capoluogo compreso”.

 

Lo rende noto la Asl del capoluogo adriatico.

Nelle analisi eseguite martedì 8 novembre era emerso il superamento del limite del parametro relativo al batterio Clostridium perfringens. Gli accertamenti sono stati poi ripetuti giovedì e oggi sono stati resi noti i risultati.

Di conseguenza, scrive la Asl nella nota inviata ai Comuni, “si ritiene di poter ripristinare l’utilizzo a scopo potabile e alimentare dell’acqua destinata al consumo umano presso tutti i comuni interessati”.

I comuni interessati, per l’intero territorio o solo per parte di esso, con decine di migliaia di utenti, sono Cappelle sul Tavo, Collecorvino, Loreto Aprutino, Montesilvano, Moscufo, Penne, Pescara, Pianella, Picciano e Spoltore.

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