La richiesta inviata agli amministratori locali, e per conoscenza anche al prefetto di
Pescara, arriva dall’Associazione unitaria familiari e vittime della strada (che unisce sotto un’unica sigla, Aufv, diverse associazioni). Nella lettera, firmata dal vicepresidente Biagio Ciaramella, si chiede l’applicazione dello specifico articolo del Codice della Strada che prevede che le entrate comunali provenienti dalle contravvenzioni debbano essere utilizzate in via esclusiva per il rafforzamento della sicurezza stradale.
“Con le nostre associazioni siamo impegnati da anni sul fronte della sicurezza stradale – evidenzia Ciaramella -, la richiesta è stata inviata in accordo con i presidenti di tutte e tre le associazioni. Non è la prima volta che prendiamo iniziative del genere: analoghe richieste sono state inviate, nel tempo, anche ad altre amministrazioni comunali”.
“Come associazione – aggiunge il legale Walter Rapattoni – saremo sempre in prima linea perché le sanzioni vengano usate come strumento per la sicurezza e non solo per fare cassa”. I comuni in questione – evidenzia ancora l’associazione – sono finiti al centro delle cronache negli ultimi mesi “per aver elevato con autovelox fissi un numero spropositato di multe”.
E’ stato infine chiesto un incontro con le amministrazioni comunali interessate per sapere se sono stati predisposti il Piano Urbano Traffico e il Piano Mobilità Sostenibile, se sono stati programmati interventi per la manutenzione e l’installazione degli impianti semaforici, se sono stati collocati i dissuasori nei punti di particolare pericolosità per la circolazione e se è iniziata la mappatura delle strade comunali che presentano particolari criticità.