Pescara. Vanno controcorrente, per la provincia di Pescara, i dati annuali dell’Istat relativi all’andamento occupazionale nel 2022 rispetto a quanto registrato in aree regionali confinanti.
L’analisi del dato disaggregato esprime infatti, rispetto a quanto rilevato per l’intero territorio regionale (in questo caso a cadenza trimestrale), una crescita del tasso di occupazione che è passato dalla percentuale del 56,6% del 2021 al 58,2 % del 2022, con una crescita dell’1,6%.
Il numero degli occupati registra a sua volta un’importante crescita percentuale dell’1,8%, con il passaggio da 117mila a circa 119mila persone (anno 2022) in possesso di un posto di lavoro.
Il professor Pino Mauro, prestigioso economista e attento osservatore dei parametri riguardanti il tessuto produttivo, a margine di un incontro su questi temi avuto a Palazzo di città con il sindaco di Pescara Carlo Masci, ha fornito una spiegazione di un’evidenza che, forse, può sorprendere: “Ciò che emerge è stata la capacità del territorio del Pescara di conservare il suo patrimonio imprenditoriale; a questo va aggiunto che qui si è progressivamente manifestata, a differenza del passato quando erano preponderanti le attività commerciali, un’articolazione produttiva più varia rispetto ad altre aree, cosa che ha permesso di fronteggiare e assorbire meglio gli effetti che il sistema economico subisce per via delle cicliche crisi”.
Per il sindaco Carlo Masci, “la considerazione che emerge è quella che descrive Pescara come realtà che può guardare al futuro con ulteriori possibilità di crescita, candidandosi al ruolo di polo produttivo regionale. In questa direzione molto mi aspetto, in termiti di ricaduta economica, dall’importante programma di lavori per la realizzazione di infrastrutture che cambieranno il volto del capoluogo già a partire dal 2023 grazie alle risorse del Pnrr. Parliamo di investimenti senza precedenti che certamente determineranno un effetto leva per la ricchezza della nostra realtà”.