Dal Suap (lo sportello unico attività produttive) di Pescara arriva il dato sulle attività commerciali chiuse nel 2023: si parla di più di un negozio al giorno.
Che la pressione fiscale, negli ultimi tempi, abbia toccato picchi mai raggiunti, è purtroppo palese e sotto gli occhi di tutti. A ciò si aggiunge la concorrenza del mercato del lavoro, sempre più spietata, che vede i piccoli professionisti e commercianti, competere con aziende multimilionarie che riescono a raggiungere le esigenze degli acquirenti con modelli più comodi, diffusi in modo capillare.
Per tutta questa serie di ragioni dunque, si è venuta a creare una situazione estremamente complicata per molti commercianti di Pescara che, nel corso dello scorso anno, si sono ritrovati a dover tirare giù la saracinesca senza poterla più riaprire. A preoccupare è la sistematicità con cui tutto ciò è avvenuto: secondo i dati riportati dal Suap, si parlerebbe di 377 diverse attività che hanno chiuso i battenti nel 2023.
Le chiusure a Pescara
Il 2023, per i commercianti di Pescara, è stato un anno nefasto. Tantissime attività si sono ritrovate costrette a dover chiudere, oppresse da una pressione fiscale sempre in aumento, impossibile da sopportare. Ben 377 attività commerciali hanno chiuso per sempre, come riportano i dati del Suap (Sportello unico attività produttive) di Pescara, con una media di più di un’attività commerciale al giorno.
Le categorie toccate sono davvero tante e varie: negozi di abbigliamento, calzature, negozi di telefonia, di oggettistica per la casa, ottici, bar, ristoranti, botteghe alimentari, parrucchieri, estetisti, tatuatori, agenzie di affari, edicole, carrozzieri, gommisti, lavanderie e strutture ricettive. Attività che, per la maggior parte, potevano essere visitate nelle strade principali di Pescara.
Entrando nello specifico dei dati, vediamo come una grossa percentuale delle attività cessate, fossero i cosiddetti negozi “di vicinato”: per tali, si intendono quelle attività commerciali con una superficie fino a 250 metri quadrati. Il numero di negozi di vicinato chiusi è di 194, per lo più negozi d’abbigliamento e calzature, oggettistica, ottici. Per i negozi di medie dimensioni (tra i 251 e i 2500 mq) si parla di due attività chiuse, i supermercati.
Una voce estremamente rilevante è quella relativa ai bar e ai ristoranti: ben 64 hanno chiuso. In tema alimentare, 9 attività di artigiani alimentari (panifici, macellerie, salumieri) hanno avuto lo stesso destino. 7 le strutture ricettive come alberghi o bed and breakfast; 25 le attività chiuse che trattavano prodotti elettronici; 13 gli ingrossi che non ce l’hanno fatta; 33 le attività di cura personale come estetisti o parrucchieri. Crescono di giorno in giorno le richieste di riconversione degli immobili in garage.