“Mai come quest’anno”, spiega una nota degli organizzatori, “per noi è fondamentale manifestare e mostrare la nostra indignazione sul mancato rispetto delle tematiche di genere a livello regionale, nazionale e globale. La violenza di genere, la pandemia, la guerra, il disastro ecologico, la povertà e la precarietà: viviamo in un mondo di crisi continue che non sono emergenze, ma segnali evidenti di un sistema che si sta sgretolando, che ci costringe a vite insostenibili e che vorrebbe chiuderci nell’isolamento e nell’impotenza”.
Tra le varie richieste avanzate dai manifestanti, “La difesa e il miglioramento della Legge 194 e per una sua piena applicazione; maggior sostegno ai consultori come nodi territoriali di salute familiare e di quartiere; la presenza di caselle no-binary e linguaggio inclusivo in tutta la modulistica degli enti pubblici e privati; Lavoro e autodeterminazione della donna diritto alla parità salariale e costruzione della carriera, riconoscimento della maternità nel calcolo pensionistico”.