Sarà la corte costituzionale ad esprimersi sulle attenuanti di cui potrebbe beneficiare Cospito, attualmente ristretto al regime del 41 Bis, mentre la procura generale aveva chiesto l’ergastolo per l’anarchico di Pescara.
E’ stata la corte d’assise d’appello di Torino, che ha accolto alcune eccezioni della difesa dei 2 anarchici, a chiedere alla Consulta di pronunciarsi.
Nel processo d’appello in corso in questi giorni a Torino, il procuratore generale Francesco Saluzzo ha chiesto per Cospito l’ergastolo ostativo e dodici mesi di isolamento diurno, mentre per per Anna Beniamino 27 anni e un mese.
In ballo la legittimità costituzionale sull’attenuante rispetto al reato di strage politica per il quale è stato chiesto l’ergastolo, mentre viene chiesta dalla difesa la lieve entità.
A Cospito, però, viene contestata la recidiva reiterata specifica (condannato a 10 anni per la gambizzazione nel 2012 del manager dell’Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi), pertanto la legge vieta il bilanciamento, quindi verrebbe applicato l’ergastolo. La Corte Costituzionale, dovrà valutare se anche per la strage politica valga il divieto di bilanciamento: una differenza che a Cospito potrebbe valere una pena tra i 21 e i 24 anni a fronte dell’ergastolo e della massima sicurezza.