Montesilvano. Ha fatto tappa questa mattina anche in Piazza Diaz il Centro mobile di sostegno e supporto contro il cyberbullismo del Moige (Movimento italiano genitori), con il personale esperto per incontrare i ragazzi, i docenti e famiglie. Lunedì il camper si sposterà nella sede dell’Istituto Troiano Delfico.
La tappa di Montesilvano, unica in Abruzzo, rientra nel tour nazionale della campagna ‘Giro dell’Italia: Centro mobile di sostegno e supporto per le vittime di bullismo e cyberbullismo’, promossa dal Moige, con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il patrocinio di Anci e della Polizia di Stato.
Tra gli strumenti operativi, oltre al centro mobile e al personale esperto di supporto, la rete di oltre 2.300 giovani ambasciatori, un numero verde, 800 93 70 70, e uno dedicato alla messaggistica, 393 300 90 90, che i minori possono utilizzare per richieste di aiuto e sostegno.
“Accogliamo con entusiasmo l’arrivo del Centro mobile del Moige che, ne sono certo, sarà visitato da tanti ragazzi e da tantissimi genitori, sicuramente preoccupati, come me, da un uso distorto delle tecnologie”, afferma il sindaco, Francesco Maragno.
“Smartphone, computer e tablet sono oggi presenti in ogni casa e a disposizione dei nostri figli, anche in età tenerissima. Sono dispositivi che permettono formidabili potenzialità di crescita per i ragazzi ma nascondono dei rischi. Questi ultimi, con la dovuta attenzione, soprattutto da parte di noi adulti, possono essere tranquillamente disinnescati, questa è la ragione per cui, una corretta informazione, così come praticata dal Moige, può aiutare tante famiglie e tanti ragazzi a evitare di incorrere in errori”.
“L’obiettivo è incontrare i ragazzi per aiutarvi a capire come prevenire atti di bullismo che, purtroppo accadono, e coinvolgere, in questo, anche genitori e docenti”, prosegue Vittorio Gervasi, responsabile Moige Abruzzo. “Il Moige si contraddistingue per la sensibilità verso i temi più caldi dell’attualità del momento e, sicuramente, il cyberbullismo è uno di questi”.
“Il progetto che sta attraversando l’Italia mira a rafforzare la collaborazione tra scuola e famiglie e include tutti gli attori che desiderano essere in prima fila nella tutela dei nostri figli”, illustra Antonio Affinita, direttore generale del Moige. “Siamo certi che il nostro centro mobile contro il cyberbullismo, unito al protagonismo di migliaia di giovani ambasciatori, saranno strumenti efficaci per combattere il cyberbullismo», conclude Affinita.
Il progetto raggiungerà 462 scuole primarie e secondarie di I e II grado del territorio nazionale per informare e formare alunni, docenti e genitori contro i pericoli del cyberbullismo e per un web sicuro.
Dai dati forniti dalla Polizia di Stato, si evince quanto segue:
nel 2017 sono stati trattati 355 casi, di cui: 12 per stalking; 78 per diffamazione on-line; 97 per ingiurie, minacce, molestie; 76 per furto d’identità digitale su social network; 59 per detenzione e diffusione di materiale pedo-pornografico; 33 per Sextortion;
non meno allarmanti i dati del 2018, dove il numero dei casi trattati sale a 389, di cui: 14 per stalking; 109 per diffamazione on-line; 123 per ingiurie, minacce e molestie; 60 per furto di identità digitale su social network; 40 per detenzione e diffusione di materiale pedo-pornografico; 43 per sextortion.
I dati dell’indagine del Moige, coordinata da Tonino Cantelmi dell’Università Europea di Roma, ha un campione di ricerca costituito da 2.778 ragazzi dagli 8 ai 18 anni.
È una generazione super tecnologica e iperconnessa:
l’81% afferma che tutti i dispositivi presenti a casa sono connessi ad internet;
l’intero totale del campione controlla i propri profili online;
il 55% li aggiorna più e più volte nel corso della giornata per non tralasciare nessun dettaglio di ciò che accade.
I ragazzi sono connessi su più social contemporaneamente; i più utilizzati sono:
Instagram 77,4%,
Youtube 62,3%,
Snapchat 35,7%
e in netto declino rispetto agli anni precedenti Facebook 33,9%.
In merito all’utilizzo degli smartphone, circa il 21% del campione abitualmente gira video e li diffonde tramite i social.
Il 31% del campione ha dichiarato di essere stato un “cyberbullo”, facendo girare video imbarazzanti per prendere in giro i compagni e 1 su 2 condivide immagini personali.
Preoccupanti i dati sulle fake news:
ben 8 ragazzi su 10, cioè l’83% del campione, non verifica la veridicità dei contenuti che legge online e il 47% ritiene poco corrette e attendibili le informazioni su Internet.
Non si procede, dunque, a un controllo più approfondito delle notizie, nonostante ci sia il sospetto di trovarsi di fronte alla possibilità di essere mal informati:
8 ragazzi su 10 si fidano solo delle loro capacità personali e dell’istinto per distinguere le informazioni vere da quelle false, con un’alta esposizione al rischio di validare notizie false.
Inoltre, più della metà del campione (circa il 55%) ha dichiarato di aver creduto ad una fake news.
Emerge, infine, un basso controllo sulla vita online dei ragazzi: il 63% del campione esplora il web in solitudine.