La magnifica immagine è stata ripresa oggi dalla consigliera della Stazione Ornitologica Abruzzese Giulia Pace.
Altri momenti della vita di questa inconfondibile specie sono invece raccontati dai video di un altro socio della Stazione Ornitologica Abruzzese, Sandro Barile.
Il gruccione è una specie migratrice transahariana, cioè sverna in Africa a sud del deserto mentre nidifica in primavera-estate in Europa dove arriva in aprile dopo un viaggio di circa 5.000 km. E’ una specie gregaria che nidifica in colonie anche di oltre 100 nidi, che sono posti alla fine di gallerie scavate dagli individui nelle pareti di roccia friabile o di terra. Si nutre di api, vespe, calabroni, farfalle.
In uno dei video produce la cosiddetta “borra”, cioè rigurgita le parti indigeribili delle prede. Ha un complesso sistema riproduttivo, con individui definiti “helpers” che, cioè, non fanno un proprio nido ma aiutano una delle coppie ad alimentare la prole. Quasi sempre sono parenti, di solito figli degli anni precedenti, della coppia.
“Ero nel giardino di casa”, spiega Giulia Pace, “quando ho sentito il tipico verso della specie con cui ogni individuo si tiene in contatto con gli altri membri del gruppo. Una piccola nuvola di gruccioni è quindi comparsa e sono corsa a prendere la macchina fotografica riuscendo a riprendere questa scena, con il maschio che offre la preda, una farfalla, una Vanessa atalanta, specie di insetto anch’essa dai colori delle ali inconfondibili. E’ certamente una delle specie più belle da osservare, con quei colori che sembrano quelli di una tavolozza di un pittore. L’invito della Stazione Ornitologica Abruzzese è quello di alzare gli occhi al cielo, perché la natura, anche in posti magari inaspettati, ci rivela d’improvviso la sua bellezza”.