Popoli. “La riserva naturale delle sorgenti del Pescara come Woodstock”: questa la polemica lanciata dalla Stazione ornitologica abruzzese dopo quanto avvenuto ieri, a Pasquetta.
La polemica nasce da una “foto shock” circolata sui social: “La riserva è stata lasciata prendere d’assalto da migliaia di persone per la pasquetta, che hanno affollato all’inverosimile e in maniera del tutto caotica l’area pic-nic”, commenta la Soa, “Non è che un’area di una riserva destinata alla sosta sia una terra di nessuno in quanto le attività che vi si svolgono devono integrarsi con quelle di protezione e conservazione proprie di un’area protetta di limitate dimensioni”.
L’immagine postata su Facebook e ripresa dalla Soa ha ricevuto, come spiega l’associazione ambientalista, “una valanga di critiche da alcuni fruitori presenti che hanno descritto la situazione letteralmente come una Woodstock, il mega-raduno musicale dove tutto era consentito”.
“Soli pochi giorni fa, proprio a ridosso delle feste pasquali, in modo quantomeno poco tempestivo visto che si sa cosa può accadere a pasquetta, il direttore della Riserva, Pierlisa Di Felice, sulla stampa invitava a visitare la riserva, definita un locus amoenus. Le aree protette che sono esposte a queste forme di fruizione incontrollata si organizzano a dovere, ad esempio istituendo numeri chiusi e prenotazioni visto che, tra l’altro, ricevono finanziamenti dalla regione di decine di migliaia di euro per il loro funzionamento”, aggiunge la Soa, che conclude:”Dopo l’ok dato dal direttore Di Felice alla Valutazione di Incidenza dell’ampliamento della megacava appena al di fuori della riserva, a soli 800 metri a monte delle sorgenti, dopo il caso dell’approdo per le canoe, pubblicizzato dalla Riserva stessa, poi rivelatosi un’occupazione irregolare del demanio grazie alla segnalazione della Stazione Ornitologica Abruzzese, dopo questo scandalo assolutamente diseducativo per la gestione di una riserva e di un sito di interesse comunitario ci chiediamo se questa debba essere ancora considerata come un’area protetta”.