Pescara. Buone notizie per i tanti uomini abruzzesi e non che soffrono di ipertrofia prostatica.
L’ospedale Civile di Pescara dispone di un nuovo trattamento non chirurgico, che impiega solo energia termica e vapore acqueo per sconfiggere la patologia. La struttura pescarese, che opera in un’area di circa 300mila abitanti, è la prima nella Regione a disporre della nuova procedura, introdotta di recente nel nostro Paese.
Se ne è parlato oggi, 11 aprile 2022, nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la Sala Riunioni della Direzione Generale della Asl di Pescara.
L’ipertrofia prostatica è stata diagnosticata nel 2020 a oltre 7 milioni di uomini italiani, colpisce prevalentemente gli over 60 ed è destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione. Si manifesta con l’aumento volumetrico della prostata, piccola ghiandola attraverso cui passa l’uretra, cioè il condotto che dalla vescica porta l’urina verso l’esterno.
Quando la prostata si ingrossa va a comprimere proprio l’uretra, ostacolando la fuoriuscita dell’urina. L’ipertrofia prostatica peggiora nel tempo e, se non adeguatamente trattata, può provocare danni permanenti alla vescica.
“Per questo – commenta il Direttore di Urologia Roberto Renzetti – siamo molto felici di avere introdotto, per primi in Abruzzo, la procedura Rezum, innovativa e minimamente invasiva che consente di trattare efficacemente un problema serio e molto diffuso. E siamo orgogliosi – prosegue – di erogare il trattamento in regime di Servizio Sanitario Nazionale, consentendo a un numero elevato di pazienti di beneficiarne”.
L’Urologia dell’Ospedale Civile di Pescara ha grande competenza in diversi settori, basti pensare agli oltre 150 interventi su pazienti oncologici affetti da tumore alla prostata, effettuati con i sofisticati Robot Da Vinci che garantiscono interventi chirurgici con livelli di precisione e sicurezza un tempo impensabili, all’utilizzo del laser verde, una tecnologia adottata in ben 400 interventi che consente di trattare per iperplasia prostatica anche pazienti portatori di dispositivi e sottoposti a terapia anticoagulante oppure, ancora, alla chirurgia laparoscopica e tutte le metodiche endoscopiche per il trattamento della calcolosi, oltre alla litotrissia extracorporea (eswl).
“Oggi – ribadisce Renzetti – facciamo un ulteriore passo avanti per l’ipertrofia prostatica grazie alla procedura Rezum che utilizza solo energia termica e vapore acqueo e va oltre la chirurgia, rispondendo così anche alle aspettative e ai timori di pazienti che, a volte, attendono molto tempo prima di affrontare il problema per timore dell’intervento chirurgico tradizionale”.
Il nuovo trattamento si basa sulla termoterapia, metodologia che utilizza solo energia termica e vapore acqueo per rimuovere il tessuto prostatico in eccesso. Effettuato a Pescara con Servizio Sanitario Nazionale, comporta solo una brevissima degenza (al massimo una notte) e non ha alcuna controindicazione, prevedendo una anestesia locale o una blanda sedazione. Tramite un apposito dispositivo, il medico instilla nell’area che presenta l’ingrossamento, e dove la prostata è ostruita dal tessuto in eccesso, energia termica sotto forma di vapore acqueo a 103 gradi. Ogni instillazione dura al massimo 9 secondi e il numero di trattamenti viene stabilito dall’urologo in base alle condizioni e alle dimensioni dell’adenoma prostatico. Le cellule raggiunte dal getto di vapore si denaturano e consentono la rimozione del tessuto in eccesso
Il sistema di comprovata efficacia, non ha effetti collaterali. Preserva infatti appieno la funzione urinaria e non genera fenomeni di incontinenza neppure temporanei, un problema che si presenta invece con interventi più “demolitivi”. Inoltre, non presenta alcuna controindicazione per la sfera sessuale preservando intatte sia la funzione erettile, sia la eiaculazione e consente al paziente di riprendere rapidamente le attività quotidiane. I primi risultati visibili si registrano dopo circa un mese, alleviando in misura significativa i disturbi causati dalla patologia.
La rilevanza della nuova tecnologia è suffragata autorevoli studi clinici. Tanto è che lo scorso anno il National Institute for Health and Care Excellence (NICE), l’ente del Dipartimento della Salute inglese che definisce le linee – guida sulle soluzioni terapeutiche più efficaci ed economiche per il sistema sanitario UK, ha ufficializzato le raccomandazioni all’uso di Rezum rilevandone l’efficacia clinica per i pazienti affetti da iperplasia prostatica, il basso rischio di disfunzioni sessuali, il miglioramento complessivo di qualità della vita.