Pescara, caro gasolio: la marineria riconsegna i libretti-FOTO

Pescara. Questa mattina alle 9 gli armatori e i pescatori pescaresi hanno riconsegnato alla Capitaneria di Porto per protesta i libretti e i documenti di bordo dopo aver iniziato da ieri lo stato di agitazione.

“Con il gasolio a 1,10, 1,20 euro al litro – spiega l’armatore Doriano Camplone – noi usciremmo in mare solo per pagare spese e carburante. In questa situazione non si può andare avanti. Lavorare così sarebbe antieconomico anche perché abbiano dipendenti per cui auspichiamo un’azione del Governo almeno per un abbassamento delle tasse per provare ad andare avanti ma chiaramente non è semplice. Oggi abbiamo riconsegnato i documenti come io libretto carburanti, il ruolino di equipaggio e la licenza di navigazione senza i quali non si possono mollare gli ormeggi”.

Già ieri, con l’intero comparto nazionale che ha annunciato le proteste, sono stati affissi striscioni lungo le banchine e sul Ponte del Mare.

Fabrizio Verzulli, altro armatore pescarese spiega che “per noi restare a terra è doloroso. Significa non lavorare, non guadagnare considerando però che ci sono spese fisse comunque da sostenere. Questo è un problema che riguarda tutte le marinerie italiane ma qui a Pescara di problemi ce ne sono anche altri come quello dell’insabbiamento dei fondali”.

Nel pomeriggio è previsto un incontro tra una delegazione della marineria, guidata da Francesco Scordella, e il Prefetto. Tra le proposte avanzate un fermo anticipato, recuperando il periodo ordinariamente previsto in estate per il fermo biologico.

“La grave situazione di crisi economica che sta investendo le marinerie italiane e, nello specifico quella abruzzese, richiede, necessariamente, una attenzione particolare da parte della Regione Abruzzo” dichiara il Vicecapogruppo del Partito Democratico, Dino Pepe.

“Come è noto, l’Associazione produttori Pesca, in rappresentanza dell’80% delle marinerie italiane, ha proclamato uno sciopero generale di una settimana per richiamare l’attenzione del Governo nazionale e più in generale delle Istituzioni, anche regionali, sul “caro gasolio” che non permette più di sostenere l’attività dei pescherecci: i costi di carburante, infatti, in un anno sono triplicati, passando da 35 centesimi agli attuali 1.05 euro al litro.

Molti armatori, hanno deciso, come ulteriore segno di protesta, di riconsegnare i documenti delle loro imbarcazioni alla Capitaneria di porto” prosegue il Consigliere regionale.

“Tale situazione di crisi, in Abruzzo, è accentuata da forti criticità strutturali che, se non affrontate dell’immediato e con soluzioni concrete, rischiano di far scomparire l’intero comparto delle aziende della pesca con ripercussioni negative in termini economici e di occupazione.

La Giunta regionale, per quanto di competenza, ritengo, debba mettere in campo interventi straordinari ed urgenti, che, unitamente a quelli auspicati da parte del Governo nazionale riescano a porre un argine a questa situazione che rischia di compromettere, definitivamente l’intero settore. In questa ottica, proprio allo scopo di rendere concrete e puntuali le azioni utili a sostenere la marineria abruzzese,  ho chiesto all’Assessore Imprudente la convocazione della Conferenza regionale della pesca, allargata ai Sindaci e ai Parlamentari eletti in Abruzzo.

Tale iniziativa, oltre a sostenere e approfondire le richieste del mondo della pesca è indubbiamente l’occasione per programmare e conoscere come, Regione Abruzzo, intenda promuovere anche presso la Conferenza Stato Regioni e sui tavoli ministeriali le istanze del settore” conclude Dino Pepe.

 

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