Pescara. Ponte di corpi, è il titolo della manifestazione organizzata a Pescara”per dire sì all’ apertura delle frontiere, alla concessione del diritto d’asilo e della protezione umanitaria, sì al ripristino delle vie regolari di accesso, e al rispetto del dovere di portare soccorso ovunque ci siano vite in pericolo, in mare come in terra”.
Sabato 5 marzo alle ore 11:oo, di fronte alla locomotiva del terminal bus, organizzazioni della società civile, studenti e singoli cittadini si ritroveranno per consegnare le farfalle gialle, simbolo della manifestazione, per poi raggiungere autonomamente la Nave di Cascella intorno alle 11.30.
Il 6 marzo 2021, lungo i confini e nelle piazze di diverse città, un gruppo di donne e uomini ha costruito con i propri corpi un ponte simbolico per denunciare le continue violenze e i respingimenti di cui sono vittime le persone che tentano di raggiungere un luogo in cui poter vivere con dignità. L’idea originaria è merito di Lorena Fornasir e di Gian Andrea Franchi dell’associazione Linea d’Ombra che opera in Friuli Venezia-Giulia per prestare soccorso alle persone migranti che arrivano in Italia dopo aver attraversato la rotta balcanica:
“Il 5 marzo Pescara sarà in piazza, per affermare il diritto alla vita, alla mobilità e all’accoglienza”, spiega una nota degli organizzatori, “tanto più vivo in questo momento terribile in cui aleggia sull’Europa un vento di morte”.