“La chiesa rurale”, spiega il sindaco Guido Di Bartolomeo, “costituisce un prezioso patrimonio storico-culturale del territorio: il primo documento riguardante la struttura religiosa, risale all’11 ottobre 1301”.
La chiesa sorge nell’omonima contrada , su di un colle da cui domina alcuni paesi situati lungo la vallata del Pescara, a ridosso di un vecchio convento diroccato. Fu luogo di penitenza, di studio e di preghiera e, nel 1936, l’eremita fra Pietro – che i bolognanesi ricordano ancora – radunava ogni sera gli abitanti della contrada intorno al Quadro della Vergine per la recita del Rosario. Articolata ed affascinante è la storia legata a questa Chiesa – che si interseca con quella riguardante il convento – ma di certo, tra le vicende più suggestive vi è quella sulla leggenda della traslazione del Quadro della Vergine: la Madonna sarebbe apparsa, su una quercia, prima ad una donna e poi a un bimbo sordomuto da lei guarito e a cui diede l’incarico di invitare il parroco a rimuovere il quadro dalla Contrada Fara per trasportarlo solennemente a Bolognano. L’opera, su tavola a tempera, e che reca la data del 1542 è ora situato sull’altare maggiore , racchiuso in un’edicola di cristallo, ma a parere di molti si tratterebbe di una riproduzione più attuale di un quadro sottostante, che dovrebbe essere quello trasferito dalla Contrada Fara
. Di sicuro, il Quadro della Vergine, è da sempre la vera attrazione, di natura sia religiosa che culturale, del santuario prima e della chiesa poi, fino ai giorni d’oggi. In particolare, il 18 agosto, festa della Madonna del Monte, sono numerosi i devoti e gli appassionati che accorrono da tutta la vallata e non solo.
Tra gli svariati lavori previsti, figurano il restauro del campanile e degli affreschi, il consolidamento della volta e dell’architrave in pietra, la bonifica di alcune aree interne che versano in stato rovinoso a causa dell’umidità, oltre ad altre opere strutturali interne ed esterne che si rendono indispensabili per evitare che i danni determinati dal tempo e dai terremoti pregiudichino ulteriormente l’edificio.
“Poter procedere con le attività di ripristino e di adeguamento necessarie, significa riportare agli antichi splendori uno dei luoghi di maggior pregio storico e restituire a cittadini, fedeli e turisti un luogo di culto ed un monumento adeguatamente valorizzato” conclude il sindaco,