Scafa. Torna a salire la protesta del comitato dei genitori per la carenza di pediatri sul territorio del distretto sanitario di Scafa, che comprende 13 comuni della Val Pescara.
Per lunedì 4 ottobre a Scafa il Comitato ha organizzato un incontro al quale sono stati invitati l’assessore regionale Verì, i dirigenti della Asl Caponetti e Ciamponi, i segretari dei sindacati firmatari dell’accordo collettivo regionale di pediatria e il Presidente del Comitato aziendale. Il Comitato ha protestato all’esterno del distretto sanitario, esibendo un volantino con la scritta “Cercasi pediatra disponibile per il distretto sanitario di Scafa”.
“Ad oggi”, spiega la portavoce del Comitato Silvia Gioffrè, “ci sono soltanto due pediatri che non hanno tempo di seguire tutti i bambini. Uno dei due pediatri è stato trasferito e la dottoressa incaricata di sostituirlo non ha accettato. Rimane, dunque, operativa una solo dottoressa. Fino al 2019 avevamo 4 pediatri. Erano sufficienti. Due sono andati in pensione e non sono stati rimpiazzati”.
Sulla questione interviene il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari: “Tante le denunce e gli incontri che io stesso ho chiesto all’Assessore regionale competente – afferma – ma la situazione sembra addirittura peggiorata, tanto che per i bambini del distretto sanitario di Scafa rimarrà un unico medico a disposizione”.
Ci troviamo davanti a un caso particolare – spiega nel dettaglio Pettinari – Mentre da un lato le mamme lamentano i disagi creati dalla presenza di un solo pediatra per circa 2000 piccoli pazienti, dall’altro la Regione Abruzzo non propone nessuna soluzione a lungo termine e sembra non comprendere a fondo il disagio che provano questi genitori. Infatti, quando ho personalmente interessato l’Assessore alla Sanità di Regione Abruzzo, mi sono sentito dire che per i bambini da 0 a 6 anni il numero di pediatri disponibili è sufficiente. Ma questa risposta dell’Assessore è inaccettabile, perché non considera la necessità della fascia d’età dai 7 ai 14 anni”.
“La Regione Abruzz dovrebbe adottare la strada intrapresa da altre regioni”, propone il pentastellato, “come per esempio Umbria ed Emilia Romagna, che hanno applicato un metodo di conteggio anche per gli utenti dai 7 ai 14 anni. Lo hanno fatto considerando il rapporto non 1 a 1, ma includendo l’utenza di questa fascia d’età fino al 50%: per intenderci su 1000 pazienti dai 7 ai 14 anni, bisogna considerare che almeno 500 usufruiscano del pediatra”.
“In questo modo il Comitato aziendale dei pediatri, che da Accordo collettivo nazionale ha il compito di individuare le carenze nel servizio ed esprimere obbligatoriamente un parere, che nel caso della nostra Regione è anche vincolante, avrebbe nero su bianco la reale situazione che si vive sul territorio e constatare immediatamente la carenza. Porterò queste proposte ancora una volta sul tavolo dell’Assessore alla Sanità sperando che finalmente questa annosa questione si risolva, perché la Regione deve garantire il diritto all’assistenza pediatrica e alla libera scelta per tutte le fasce d’età”, conclude.